L’iniziativa popolare “Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse” propone soluzioni troppo estreme e da mettere in pratica in tempi eccessivamente brevi, stando a quanto ha osservato Doris Leuthard, che giovedì ha così lanciato la campagna in vista della votazione di fine settembre, raccomandando la bocciatura del testo.
Per la consigliera federale, che pure ha riconosciuto la bontà degli intenti, l’obbiettivo di ridurre l’impronta ecologica così come preteso dai Verdi è irrealizzabile. Il Governo dovrebbe infatti adottare misure radicali tali che il mondo economico non avrebbe il tempo per adattarsi. La responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni ha ricordato per l’occasione che la metà dell’inquinamento che si constata in Svizzera ha origine all’estero, cosa che renderebbe ancora più difficile seguire le direttive prospettate.
Depositata nel 2012 e sostenuta da 112’098 firme valide, l’iniziativa degli ecologisti prevede che tutti gli ambiziosi traguardi fissati siano raggiunti entro il 2050, traguardi che invece l’Esecutivo si prefigge di conquistare “gradualmente e senza obblighi”.
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