Cancro infantile, il calvario dei genitori in Svizzera
Oggi non è previsto alcun sostegno pubblico ai genitori di bimbi colpiti dai tumore, costretti anche a rinunciare al loro lavoro per poterli assistere. Ma qualcosa finalmente sta cambiando.
Ogni anno in Svizzera circa 300 bambini sono colpiti da un cancro o un tumore. Gran parte di loro riescono a sconfiggerlo ma il cammino è lungo e complicato, sia per loro che per i loro genitori: in media l’assistenza a un figlio ammalato di cancro nel primo anno di malattia occupa circa 240 giornate.
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Fino a 14 settimane di congedo per occuparsi di un figlio malato
Come fare a conciliare questa lunga necessità d’assistenza con i propri impegni professionali? In Svizzera è praticamente impossibile: o ci si licenzia o si prende un congedo non pagato oppure ancora ci si mette in malattia, sperando nella comprensione del datore di lavoro. Una situazione inaccettabile che le famiglie ticinesi toccate da questo trauma, denunciano da tempo.
Ora finalmente la politica sembra muoversi: il Consiglio federale propone l’introduzione di un congedo d’assistenza di 14 settimane per permettere ai genitori di accompagnare i loro figli durante la terapia senza perdere i loro redditi.
Sarebbe un primo passo importante, anche se modesto nel confronto internazionale: diversi paesi europei dispongono già di modelli più generosi. Comunque, la proposta del governo ha già ricevuto l’approvazione del Consiglio Nazionale, ora tocca agli Stati.
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