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L’autostrada viaggiante potrà contare sul sostegno federale fino al 2028

camion su un treno all imbocco di una galleria
Sono circa 100'000 i camion che ogni anno attraversano le Alpi svizzere con l'autostrada viaggiante. Keystone / Alain D. Boillat

Il sistema di trasporto su rotaia di camion tra Novara e Friburgo in Brisgovia sarà mantenuto in funzione fino al 2028. Lo ha deciso giovedì il Consiglio degli Stati, approvando le modifiche di legge necessarie.

Caricare il camion su uno speciale carro ferroviario e proseguire il viaggio attraverso le Alpi in un normale vagone con sedili e letti: è il principio della cosiddetta autostrada viaggiante.

In Svizzera questo sistema di trasporto intermodale esiste dal 1968 sulle linee del San Gottardo e del Lötschberg-Sempione. I camionisti e le camioniste possono caricare il loro veicolo al terminal di Novara e scaricarlo a Friburgo in Brisgovia, evitando così da un lato il fastidioso tragitto attraverso le Alpi, dall’altro le formalità doganali alla frontiera. Possono inoltre aggirare il divieto di circolare in Svizzera la notte e la domenica.

Da anni le autorità federali sostengono finanziariamente questo sistema, che costituisce un tassello importante per promuovere il trasferimento del traffico dalla strada dalla ferrovia. Un obiettivo stipulato dall’articolo costituzionale sulla protezione delle Alpi, conseguenza dell’iniziativa popolare accettata dall’elettorato svizzero nel 1994.

Questo sostegno fornito alla RAlpin SA, la società che gestisce l’autostrada viaggiante di proprietà delle Ferrovie Federali Svizzere, della BLS e della Hupac, scade però alla fine del 2023.

Il problema? L’obiettivo di avere un massimo di 650’000 camion all’anno che attraversano le Alpi è lungi dall’essere raggiunto. L’anno scorso si sono infatti registrati 880’000 transiti.

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Anche se questo sistema di trasporto è progressivamente sostituito dal trasporto combinato non accompagnatoCollegamento esterno (TCNA – il semirimorchio o il container sono caricati sul treno senza la motrice), continua a rappresentare una parte importante del trasporto transalpino. Secondo il rapportoCollegamento esterno del Governo svizzero, dal 2005 l’autostrada viaggiante trasporta ogni anno almeno 100’000 camion. Il record è stato segnato nel 2015 con 110’000 veicoli caricati.

gru con container e semirimorchi
Nei prossimi anni il trasporto combinato non accompagnato sostituirà completamente l’autostrada viaggiante. © Keystone / Ti-press / Francesca Agosta

Il Consiglio federale ha così proposto di continuare a sostenere il traffico combinato accompagnato sino alla fine del 2026 con un importo di 64 milioni di franchi.

Sostegno fino al 2028

Giovedì la Camera dei Cantoni si è spinta ancora più in là, allineandosi per 25 voti a 15 alla proposta del Nazionale. L’autostrada viaggiante potrà così contare sul sostegno federale sino alla fine del 2028. E l’importo totale messo a disposizione sarà di 106 milioni di franchi.

L’opzione 2028 è stata sostenuta in particolare dalla sinistra e dal Centro. La scadenza del 2026 per sostituire completamente l’autostrada viaggiante con il TCNA è troppo breve, ha ritenuto la maggioranza del Consiglio degli Stati. Il rischio è che dopo questa data 80’000 veicoli all’anno ritornino sulle strade.

Questa soluzione – ha spiegatoCollegamento esterno il ‘senatore’ del Centro Stefan Engler – è necessaria anche perché nel 2026 e 2027 il terminal per il trasporto combinato non accompagnato di Novara sarà ampliato e durante i lavori le sue capacità saranno dimezzate. “Ciò corrisponde a circa 100’000 spedizione all’anno. Se allo stesso tempo l’autostrada viaggiante sarà eliminata, nell’area ad ovest di Milano verrà a mancare una capacità di 180’000 spedizioni annue”.

Solo con l’entrata in funzione del terminal di Novara ampliato, prevista nel 2028,  vi saranno le capacità sufficienti per compensare la perdita dell’autostrada viaggiante.

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“Inizio della fine”

Parte della destra avrebbe preferito allinearsi alla proposta del Consiglio federale, poiché – come affermato dal consigliere agli Stati del Partito liberale radicale Thierry Burkart – “il sistema attuale sta perdendo slancio e non dovrebbe essere sovvenzionato più del necessario”.

Il ministro dei trasporti Albert Rösti ha da parte sua parlato dell'”inizio della fine” di questa storia ferroviaria e ha evocato – invano – la difficile situazione finanziaria della Confederazione.

Un inizio della fine che però la maggioranza della Camera alta ha preferito ritardare di due anni.

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