La destra stravince in Svizzera
UDC e alleati hanno la maggioranza nella Camera bassa, premiate le battaglie contro immigrati e Ue
È l’Unione democratica di centro (UDC) la grande vincitrice di questa tornata di elezioni per il rinnovo delle camere federali a Berna. Già primo partito della Confederazione l’UDC, che si è distinta negli ultimi due decenni per le battaglie contro Ue e immigrati, consolida la sua rappresentanza in Consiglio nazionale guadagnando ben 11 seggi con circa il 30% (29,4%, +2,8%) dei suffragi e giungendo così a quota 65 rappresentanti. Ma è l’insieme dello schieramento di centro-destra che esce rafforzato dalle urne.
Maggioranza assoluta al Nazionale per la destra
Il PLR, formazione vicina all’UDC su molti temi, è in crescita di 3 seggi (33), anche se la progressione è un po’ inferiore (16,4%, +1,3%) rispetto a quanto indicato dai sondaggi delle scorse settimane e sperato dai dirigenti liberali radicali. Considerati anche i due consiglieri nazionali della Lega dei ticinesi e quello del Movimento ginevrino dei cittadini (MCG) la destra, con 101 rappresentanti su 200, ottiene la maggioranza assoluta al Nazionale, aprendo così una fase nuova nella politica della Confederazione.
Sul fronte opposto tiene percentualmente il Partito socialista al 18,8% (+0,1%) ma nel computo della ripartizione dei seggi, i socialisti ne perdono 3 (43), così come i Verdi (7,1%, -1,3%) che vedono ridotta di un terzo la loro rappresentanza nella Camera del popolo (10, -5). Ma piuttosto male va soprattutto il centro: i cristiani democratici del PPD si fermano all’11,6% (-0,7%) e i Borghesi democratici (PBD) al 4,1% (-1,3%) della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf perdono due seggi ciascuno per un totale di 26 mandati i primi e di 7 per la formazione della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. I Verdi liberali (4,6%, -0,8%) infine perdono addirittura 5 dei loro 12 deputati.
Nuovi equilibri alle Camere
La nuova composizione nel Consiglio Nazionale si rifletterà solo parzialmente nell’Assemblea federale dove PLR e PPD continuano a essere fortemente radicati nella Camera alta. Per i risultati del Consiglio degli Stati occorrerà infatti attendere l’esito dei 12 ballottaggi nei cantoni che si terranno entro due settimane.Tra i consiglieri agli Stati già eletti i liberali radicali, con 8 rappresentanti (+2) ha scavalcato il PPD (7, -1) al primo posto. Seguono PS (6, +1), UDC (5, stabile) e un senatore senza partito.
Ma la partita per la rielezione, il prossimo 9 dicembre del governo federale, è già partita e alla luce del voto odierno le rivendicazioni per un secondo rappresentante democentrista nell’esecutivo acquisiscono nuova forza, mettendo in serio rischio la rielezione dell’ex democentrista grigionese Eveline Widmer-Schlumpf.
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