La dura vita del falsario
Tra stampanti digitali e complotti di Stato, il franco svizzero rimane la moneta più sicura - Ma i falsari non sono più quelli di una volta
I nuovi 50 franchiCollegamento esterno sono appena entrati in circolazione e già s’infiamma il dibattito sul loro aspetto. Poco importa, tuttavia, considerarli belli o brutti. Le nuove banconote non sono infatti state concepite per un capriccio di natura estetica ma – parola della Banca nazionale svizzera (BNS) – “per garantire un elevato standard di sicurezza e proteggere il pubblico dalle contraffazioni”.
Le statistiche, tuttavia, parlano chiaro. All’interno dei confini confederati, lo scorso anno, le banconote elvetiche false sequestrate sono state 2’356, per un ammontare di 289’940 franchi. Cifre irrisorie se paragonate ai quasi 70 miliardi franchi autentici in circolazione e alle circa 450’000 banconote di euro fasulle scoperte in Europa nel solo primo semestre 2015.
I motivi in questo senso sono molteplici, ci spiega Martin Fürbach, ricercatore all’Istituto di polizia scientificaCollegamento esterno dell’Università di Losanna: “Innanzi tutto la diffusione del franco è contenuta e non garantisce una massa critica sufficiente per i falsari che si appoggiano ad organizzazioni criminali”. Molto meglio produrre dollari o euro. Basti pensare che la moneta comunitaria viene accettata in quasi tutto il continente e impiegata giornalmente da oltre 300’000’000 di persone.
“La polizia federale e la Banca centrale – aggiunge il ricercatore – sono inoltre molto attive dal profilo della repressione e da quello della prevenzione”.
Le nuove banconote – Le caratteristiche grafiche e di sicurezzaCollegamento esterno
Sicurezza made in Switzerland – Esiste poi un terzo aspetto. La divisa elvetica è praticamente un’esposizione ambulante di tutti i più collaudati parametri di sicurezza che una banconota possa avere. Oltre il 90% delle tecnologie impiegate sulla cartamoneta di tutto il mondo è stato brevettato in Svizzera, patria della micro perforazione laser e del KinegramCollegamento esterno©: “Da 30 anni la scelta dei Governi”, si legge sul sito dell’azienda che sviluppa questo prodotto.
Forte di questi aspetti la BNS, a differenza di molte altre banche centrali, non teme di comunicare, con una buona dose di faccia tosta, i parametri di sicurezza presenti sul novello biglietto da 50. Non tutti però. Anche i banchieri centrali rossocrociati si guardano bene dal divulgare alcuni dettagli nascosti.
Falsari della domenica e crimine organizzato – Se un tempo i soldi falsi venivano usati come arma di guerra per destabilizzare l’economia dei paesi nemici, come nel caso dell’Operazione Bernhard, lanciata dai nazisti contro il Regno Unito (guarda la fotogallery), oggi le banconote truffaldine si producono per motivi puramente venali. La figura romantica del falsario-artigiano è stata via via sostituita con quella dei furbetti che si limitano a produrre cartamoneta con l’ausilio di moderne, ma comuni, stampanti o fotocopiatrici. Una produzione casalinga, più o meno organizzata, che lascia molto a desiderare dal profilo della qualità.
Operazione Bernhard: soldi falsi per combattere il nemicoIl falsario – TrailerCollegamento esterno
Nuove tecnologie a parte, anche in questo campo c’è chi preferisce fare le cose alla vecchia maniera. In alcuni capannoni nel Napoletano, regione da dove si stima provenga addirittura il 90% degli euro falsi in circolazione, sono infatti stati scoperti veri e propri laboratori professionali per la stampa offset. Puro artigianato, ma in grande stile.
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Altri sviluppi
03.07.2015: laboratorio per la falsificazione degli euro scoperto a Frattaminore (EBU)
Danni psicologici, non economici – La circolazione di moneta cartacea falsa non crea tutto sommato problemi economici ai rispettivi paesi (la quantità di banconote false in circolazione è troppo bassa), ma piuttosto danni psicologici. In Canada, per esempio, ci racconta Fürbach, nel 2002 le banconote da 100 dollari contraffatte ha superato le 300 unità su un milione di banconote autentiche: “Il risultato è che l’11% dei commercianti ha smesso di accettare questo taglio”.
Tagli piccoli facili da smaltire – In tutto il mondo i tagli maggiormente in voga fra esperti e novelli falsari sono quelli medi e piccoli, ma non troppo, facili da rifilare al primo negoziante o esercente che capita sotto tiro, come pure da rivendere all’ingrosso o al dettaglio nel DarkwebCollegamento esterno. Il biglietto da 100 franchi detiene il primato in Svizzera, i 20 e 50 euro nel resto del Vecchio Continente.
Cambiare false banconote da 10 franchi comporta infatti un guadagno troppo basso a fronte del rischio a cui si va incontro, mentre quelle da 1’000 franchi o 500 euro non vengono accettate quasi da nessuna parte.
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Falsari e fantasiaUn tempo la vita, oggi la prigione – Falsificare valuta è un reato penale che in Svizzera comporta fino a cinque anni di carcere (articolo 243 CPSCollegamento esterno), ma spesso vengono comminate solo pene pecuniarie sotto forma di aliquote giornaliere. Pena tutto sommato mite se si pensa che nel Medioevo si rischiava di essere bolliti vivi per Lesa maestà e che, ai giorni nostri, in Cina per questo reato si rischia la pena capitale.
E attenzione, la legge non prevede il rimborso nel caso vi vengano rifilati soldi contraffatti. Il consiglio degli esperti è semplice: siate vigili e, in caso di dubbio, chiedere aiuto ad una banca o ad un ufficio cambiCollegamento esterno.
Ludovico Camposampiero per RSInewsCollegamento esterno
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