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La lista della spesa svizzera per comporre la propria scorta d’emergenza

interno di un supermercato
Uno strumento online permette di sapere con precisione di cosa si ha bisogno per preparare le proprie scorte d'emergenza. KEYSTONE/Alessandro Della Bella

Le autorità svizzere hanno lanciato martedì una campagna per richiamare l’attenzione della popolazione sull’importanza di avere nelle proprie cantine delle scorte di emergenza in caso di crisi. 

Una decina di anni fa, l’allora capo dell’esercito elvetico André Blattmann aveva fatto sorridere molti svizzeri e svizzere dichiarando che a casa sua aveva sempre in riserva da 30 a 40 pacchi da sei bottiglie di acqua e aveva consigliato alla popolazione di fare altrettanto. “Il capo dell’esercito come uno scoiattolo”, aveva titolato un quotidiano, mentre da più parti si ironizzava sulla mentalità da Guerra fredda che prevaleva ancora in alcune sfere delle Forze armate (e non solo). 

Nel frattempo, ne è passata di acqua sotto i ponti. Vi è stata la crisi del Covid, con il suo corollario di scaffali vuoti nei supermercati. Qualche catastrofe naturale. Poi l’invasione russa dell’Ucraina, che è tornata a fare aleggiare lo spettro della guerra nel Vecchio Continente. 

“Rafforzare la resilienza” 

Lo slogan coniato per la campagna d’informazione nazionale del 1983 – Scorte d’emergenza/Saggia previdenza – è tornato d’attualità e oggi nessuno si sogna più di fare del sarcasmo sulla necessità di avere nella propria cantina una riserva di derrate alimentari e altri beni di prima necessità. 

scaffale con prodotti alimentari
Alla fiera campionaria di Basilea del 1973, i visitatori potevano rendersi conto in cosa consisteva una scorta di emergenza. KEYSTONE/PHOTOPRESS-ARCHIV/Str

E dopo essere stata messa in sordina per diversi anni, anche l’informazione alla popolazione da parte dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) è tornata in auge.  

Lanciata oggi, 8 ottobre, in collaborazione con il commercio al dettaglio, la campagna entrerà nel vivo il 13 ottobre, in concomitanza con la Giornata internazionale per la prevenzione delle catastrofi. 

L’obiettivo – scrive l’UFAE in un comunicatoCollegamento esterno – è di “richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione e di rafforzare la resilienza della popolazione”. 

“Le scorte d’emergenza – prosegue la nota – rappresentano una misura semplice e molto efficace in caso di crisi, in grado di garantire un’indipendenza di approvvigionamento di alcuni giorni”. 

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Primo piano di una conserva di latta aperta (senza etichetta); all interno, ravioli al sugo

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Questo contenuto è stato pubblicato al L’abitudine di fare provviste si è un po’ persa. Invece, avvertono le autorità, tenere in casa scorte di cibo per 7 giorni è più che mai importante.

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Un calcolatore online

La campagna non si limita a fornire informazioni teoriche, ma propone anche degli strumenti pratici, in particolare un calcolatore che aiuta a costituire le proprie scorte d’emergenza in base ai bisogni dell’economia domestica. Sono disponibili anche consigli personalizzati per i neogenitori e per chi possiede animali domestici. 

Vediamo allora un po’ più da vicino in cosa consistono queste scorte. Il principio è relativamente semplice. Per il calcolo ci si basa su un fabbisogno energetico medio per adulto di 2’232 kcal al giorno e un consumo di acqua (da bere ma anche per cucinare) di tre litri pro capite.  

La prima constatazione che salta all’occhio è che una famiglia di quattro persone (due genitori, un figlio di più di 16 anni e un altro di età inferiore) avrà bisogno di una cantina assai spaziosa, se vorrà seguire per filo e per segno le raccomandazioni dell’UFAE. 

Se prevede di fare scorte per almeno sette giorni (il calcolatore permette di fare una lista della spesa per un minimo di tre giorni e un massimo di 14) questa famiglia dovrà infatti immagazzinare, tra le altre cose, 52 bottiglie da 1,5 litri di acqua, sei litri di latte, altrettanti di succhi di frutta. Poi, in ordine sparso, 24 conserve di verdura da circa 300 grammi ognuna, 18 di purea di frutta, 13 porzioni di piatti pronti, 11 confezioni da 500 grammi di cereali (pasta, riso…), zuppe, pesce in scatola, carne secca, latticini…  

Sugli scaffali bisogna anche trovare posto per prodotti per la cura del corpo, come sapone, shampoo, dentifricio e deodorante (indispensabile se le quantità di acqua che avete in riserva sono previste solo per bere e per la cucina), assorbenti, preservativi, carta igienica, fazzoletti di carta, mascherine, nonché quattro sacchi della spazzatura e 19 candele.  

Non da ultimo bisogna prevedere anche una torcia, un fornelletto a gas, una radio a batteria, dei fiammiferi o un accendino. Infine, il classico oggetto che rischia di far risuonare una sonora imprecazione in caso di dimenticanza: un apriscatole! 

+ Se volete compilare la vostra lista della spesa basta cliccare quiCollegamento esterno

Uno strumento al passo coi tempi 

Segno dei tempi che cambiano, il calcolatore permette anche di stilare una lista della spesa in base al tipo di dieta (onnivora o vegetariana) e a eventuali intolleranze alimentari, ad esempio al glutine, al lattosio o alla frutta a guscio. 

Una volta inseriti i dati sulla composizione della famiglia e aver selezionato le abitudini alimentari di ognuno, basta un semplice click per esportare la lista e fare incetta nel negozio più vicino. 

Chi segue questi consigli? 

Nel 2018, prima che scoppiasse la pandemia, Agroscope, il centro di ricerca agricola della Confederazione, aveva condotto un sondaggio sul comportamento della popolazione per quanto concerne le scorte d’emergenza. Dalla ricerca era emerso che solo una persona su quattro non aveva riserve a sufficienza per poter arrivare a sette giorni. Il 69% delle persone intervistate non disponeva però di abbastanza acqua e il 72% sarebbe stato in difficoltà prima di una settimana in caso di mancanza di elettricità. 

Uno studio simileCollegamento esterno è poi stato effettuato dopo la pandemia. La crisi – rileva Agroscope – ha fatto aumentare la proporzione di popolazione più propensa a fare scorte di cibo e bevande. Tuttavia, si sono osservate differenze significative tra la popolazione più anziana, che tende a seguire questi consigli, e le persone più giovani con un buon grado di istruzione, soprattutto nella Svizzera romanda, che “sono meno propense a seguire le raccomandazioni dell’UFAE”. 

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