La popolazione svizzera è scettica nei confronti del ticket del Centro
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Il candidati del Centro per la successione della consigliera federale dimissionaria Viola Amherd riscuotono scarso entusiasmo tra la popolazione.
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Secondo un sondaggio, condotto dall’Istituto Leewas per conto di Tamedia e “20 Minuten” e pubblicato martedì, il 20% delle persone intervistate vorrebbe vedere il consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister quale successore di Viola Amherd in Governo, mentre il 18% è a favore del consigliere nazionale sangallese Markus Ritter.
Stando al sondaggio, il 36% degli interpellati ha dichiarato inoltre che si aspettava altri nomi quali nuovi membri del Governo. Con il 26%, anche la percentuale di coloro che non si sono espressi è elevata.
Stando all’inchiesta, la candidatura di Ritter è stata accolta con scetticismo, soprattutto tra la sinistra e i Verdi liberali (PVL). Solo il 5% dei sostenitori dei Verdi vorrebbe che il presidente dell’Unione svizzera dei contadini succedesse ad Amherd. La percentuale è del 7% tra i simpatizzanti del PS e dell’8% tra quelli del PVL.
Al contrario, l’approvazione di Ritter tra i sostenitori dell’UDC è ben al di sopra della media, con il 36%. È del 18% tra i simpatizzanti del PLR e del 21% tra quelli del suo stesso partito.
Secondo il sondaggio, Pfister è apprezzato, con indici di gradimento del 31%, 28% e 26%, rispettivamente tra gli elettori centristi, del PVL e del PLR. Tra i simpatizzanti dell’UDC, il 12% vorrebbe che il consigliere di Stato zughese succedesse ad Amherd, mentre tra quelli del PS e dei Verdi la percentuale è rispettivamente del 18% e del 16%.
L’indagine è un’ulteriore rielaborazione dei dati del sondaggio post votazioni federali del 9 febbraio, condotto da Tamedia e “20 Minuten”. Vi hanno partecipato online, dal 6 al 9 febbraio, 16’711 persone in provenienza da tutta la Svizzera. Leewas ha poi ponderato le risposte in modo che i risultati siano rappresentativi.
Per le domande che prendono in considerazione l’intero campione, l’errore statistico è di +/-2 punti percentuali. Per quanto riguarda i sostenitori dei vari partiti, l’errore è compreso tra +/-3 e +/-8 punti percentuali, a seconda del numero di simpatizzanti del rispettivo partito presenti nel campione.
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