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La Svizzera francese boicotta i mondiali qatarioti

Tifosi della nazionale svizzera.
Non sarà estate e non sarà così festosa la festa del calco organizata in Qatar. Keystone / Gaetan Bally

In diverse città della Svizzera francese, i tifosi dovranno accontentarsi di un bar o del loro divano per guardare le partite dei prossimi mondiali di calcio programmati in Qatar. Annullate la costruzione di alcune "fan zone".

La città di Losanna non installerà schermi giganti durante i mondiali di calcio che prenderanno il via tra poco più di un mese. E cosi hanno fatto anche altre città europee, soprattutto in Francia. Una forma di protesta per denunciare il non rispetto dei diritti umani in Qatar, dove si svolgeranno appunto i mondiali dal 20 novembre al 18 dicembre 2022.

“In considerazione della situazione di violazione dei diritti umani e del mancato rispetto delle condizioni di lavoro in Qatar, la città di Losanna non organizzerà alcuna fan zone. Ho sottoposto la questione al Comune e la risposta è stata piuttosto unanime”, ha spiegroa Emilie Moeschler, consigliere comunale socilalista responsabile del dipartimento sport e coesione sociale.

“Penso che dovremmo fare tutto il possibile per spingere le organizzazioni sportive internazionali a organizzare eventi che rispettino i diritti umani e le condizioni di lavoro”, ha aggiunto.

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Dibattito acceso a Ginevra

Nella città di Neuchâtel si è deciso di non organizzare fan zone per motivi economici, ambientali e umanitari. Sebbene la città di Neuchâtel si sia rifiutata di farlo, verrà comunque allestita una fan zone nell’edificio della Cité Universitaire, che dipende dal Cantone.

A Friburgo e Sion non è stata presentata alcuna richiesta di organizzare un evento di questo tipo, quindi la questione del boicottaggio non si pone. A Ginevra, tuttavia, il dibattito è acceso. Il consigliere comunale socialista Pascal Holenweg ha presentato una petizione per chiedere l’abolizione della fan zone.

“Abbiamo previsto una grande tenda temperata nella piana del Plainpalais che potrà ospitare circa 4’000 persone. Abbiamo anche una tenda con una capacità di 450 persone, dove viene applicato il concetto di match-fondue. Siamo pronti, abbiamo firmato tutti i contratti e ora la chiave è il comune”, ha dichiarato Frédéric Hohl, direttore dell’agenzia Nepsa responsabile dell’organizzazione, che non si sente rassicurato dalla situazione.

“Le domande poste dai gruppi politici sono abbastanza corrette, non c’è alcun problema. Quello che mi sorprende è che siano usciti così tardi, perché il Qatar è stato scelto 10 anni fa e la città di Ginevra ha scelto noi come organizzatori 7 anni fa”, afferma Frédéric Hohl.

Per il momento, la città di Ginevra mantiene la sua fan zone a Plainpalais. Intende però informare gli spettatori sulle questioni politiche che circondano l’evento. 

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