La Svizzera non si smentisce: no a pensioni più alte

Non è certo la prima volta che il popolo svizzero rifiuta in votazione proposte che in altri paesi verrebbero verosimilmente approvate a grande maggioranza: ricordiamo ad esempio il no al reddito di cittadinanza e quello alla settimana in più di vacanza. È successo anche oggi con la bocciatura (60% di no) dell’iniziativa “AVS PLUS” che proponeva un aumento delle pensioni, iniziativa sostenuta dalla sinistra, ma che si è scontrata col parere negativo di governo e partiti borghesi, secondo cui un aumento delle rendite sarebbe stato difficilmente finanziabile. Da notare che l’iniziativa è stata sorprendentemente –quanto inutilmente- approvata in Ticino.

Bocciata anche la seconda iniziativa, di stampo ecologico, che proponeva una drastica riduzione dei consumi energetici entro il 2050. Se tutti gli stati consumassero come la Svizzera sarebbero necessarie le risorse di tre pianeti Terra. L’iniziativa –denominata “per un’economia verde”- proponeva di arrivare all’impronta ecologica: consumare il giusto per rapporto alla popolazione mondiale. Risultato: no col 63% dei voti.

Approvata invece la nuova legge sull’intelligence. Per la prima volta il popolo di una nazione si è espresso su misure volute per combattere il terrorismo, e gli svizzeri hanno detto chiaramente (66%) di essere disposti, in quest’occasione. a rinunciare ad alcune delle loro libertà ed alla protezione di alcuni dati, per permettere tale lotta. La legge consente di intercettare, registrare e analizzare comunicazioni private, perquisire locali, veicoli, e bagagli. I contrari temevano che i servizi di sicurezza possano in futuro infiltrarsi nella sfera privata dei cittadini praticando una sorveglianza di massa.

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