Più soldi per le persone che ricevono una pensione svizzera
L’iniziativa che chiede di introdurre una 13esima mensilità dell’Assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS) è stata accolta alle urne dal 58% dell’elettorato. Un risultato per molti versi storico che solleva però alcuni interrogativi.
Buone notizie per le persone pensionate in Svizzera: domenica, il popolo ha votato a favore dell’introduzione di una tredicesima rendita di vecchiaia AVS, simile alla tredicesima mensilità ampiamente diffusa nel Paese.
L’iniziativa popolare denominata “Vivere meglio la pensione” è stata accettata dal 58% dell’elettorato e dalla maggioranza dei Cantoni. Come già emerso durante i sondaggi, le percentuali più alte di voti favorevoli si riscontrano in Ticino e nei Cantoni francofoni, dove in molti casi la percentuale di “sì” ha superato il 70%.
Si sono invece opposti all’iniziativa i Cantoni della Svizzera centrale e alcuni Cantoni della Svizzera nordorientale, tra cui San Gallo, Turgovia e Appenzello.
La partecipazione è stata di quasi il 58%.
L’iniziativa sulla 13esima AVS è la 26esima accettata da popolo e Cantoni sulle 228 iniziative sottoposte a votazione dal 1893.
È inoltre la prima volta che il popolo elvetico accoglie un’iniziativa sull’AVS, il primo pilastro del sistema pensionistico nazionaleCollegamento esterno. Da quando è stata introdotta nel 1948, l’AVS è stata al centro di una trentina di iniziative. Molte non hanno raccolto le 100’000 firme necessarie, mentre le altre sono state ritirate in favore di un controprogetto oppure sono state respinte alle urne.
Il risultato odierno è storico anche per un altro motivo: è la prima volta che i sindacati riescono a fare accettare alle urne una questione ritenuta fondamentale per la sinistra.
L’iniziativa promossa dai sindacati non era l’unica iniziativa in votazione. Ecco i dettagli sull’altro tema, l’iniziatiava dei Giovani Liberali Radicali che proponeva di alzare l’età di pensionamento a 66 anni e di indicizzarla alla speranza di vita:
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Più soldi ai pensionati per far fronte all’aumento dei prezzi
Lanciata dall’Unione sindacale svizzera (USS) e da organizzazioni di donne e di pensionati, l’iniziativa prevede il versamento di tredici rendite di vecchiaia AVS all’anno, invece delle attuali dodici. L’obiettivo è di aiutare le persone in pensione che faticano ad arrivare a fine mese.
L’importo massimo annuo della pensione aumenterà di 2’450 franchi per le persone singole, per un massimo annuo di 31’850 franchi, e di 3’675 franchi per le coppie sposate, a 47’775 franchi.
In un contesto di inflazione e di perdita del potere d’acquisto, la proposta dei sindacati sembra aver conquistato persone ben oltre il campo della sinistra. Dal 2021 l’aumento dei prezzi degli affitti, dei premi dell’assicurazione sanitaria, dell’elettricità e dei trasporti ha fatto perdere ai pensionati l’equivalente di un mese di pensione, secondo il comitato all’origine dell’iniziativa.
La cronaca, le analisi e i commenti nell’edizione serale del Telegiornale:
“La tredicesima AVS migliorerà la vita dei pensionati attuali e futuri”, ha commentato domenica la copresidente del Partito socialista (PS) Mattea Meyer.
Per il presidente dell’USS Pierre-Yves Maillard, “il patto sociale nel nostro Paese funziona ancora. È un messaggio meraviglioso per tutti coloro che hanno lavorato tutta la vita”, ha dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS.
Una soluzione contro la perdita del potere di acquisto
Secondo Samuel Bendahan, co-presidente del gruppo parlamentare del PS alle Camere federali, l’approvazione odierna è un risultato “storico”. È la prima volta che la sinistra vince un’iniziativa popolare sulla questione del potere d’acquisto, ha rilevato.
Le reazioni dopo il voto:
“Questo risultato è molto, molto importante, perché dimostra alla gente che possiamo fare qualcosa contro la perdita del potere d’acquisto”, ha commentato Bendahan alla RTS. Lo considera anche “una vittoria della speranza sulla paura” e una dimostrazione della forza della democrazia.
L’Associazione per la difesa dei diritti dei pensionati (Avivo) sostiene che la Svizzera si è dimostrata solidale e rispettosa delle sue persone anziane. I molti milioni messi in campo dagli oppositori, le loro menzogne e i loro argomenti ingannevoli non sono serviti a nulla, ha dichiarato Avivo. Al contrario, molti giovani hanno dimostrato solidarietà nei confronti dei genitori e dei nonni.
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Il mea culpa della destra
Il “sì” del popolo all’iniziativa per la tredicesima AVS non è una grande sorpresa, ha dichiarato Céline Amaudruz, deputata dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) al Parlamento svizzero. A suo avviso, “la destra ha solo sé stessa da biasimare e deve assumersi le proprie responsabilità”.
“Non siamo mai stati in grado di fornire risposte sull’AVS o sui costi della salute”, ha ammesso la vicepresidente dell’UDC alla RTS. “Ovviamente avevamo bisogno di un controprogetto su questo tema”, ha aggiunto. “Se si dice no a tutto senza fare proposte, il risultato è questo”.
Amaudruz ha anche sottolineato che c’è molto da fare sul fronte dell’AVS, come ad esempio garantire che una coppia sposata possa ricevere lo stesso importo di chi convive, o rendere l’AVS esente da imposte.
Mondo economico preoccupato
Dal canto suo, la direttrice della Federazione delle imprese svizzere (economiesuisse), Monika Rühl, ha dichiarato di essere sorpresa dall’entità del “sì” all’iniziativa e si è detta particolarmente preoccupata per la perdita del “contratto di solidarietà tra le generazioni”.
“Ora dovremo trovare soluzioni per il finanziamento in una situazione in cui sempre più persone hanno diritto a questa pensione e meno giovani contribuiscono”, ha dichiarato Rühl alla RTS. “Sarà difficile trovare soluzioni eque, soprattutto dal punto di vista dei giovani”.
“Non ci sono miracoli”, ha sottolineato. “Possiamo aumentare i contributi salariali, aumentare l’IVA o aumentare il contributo della Confederazione, cosa a cui non credo molto visto lo stato delle finanze federali”.
In un comunicato stampa, l’Unione svizzera degli imprenditori deplora l’accettazione dell’iniziativa, “che non soddisfa le esigenze e graverà inutilmente sull’AVS, le cui finanze sono già in difficoltà”. A suo avviso, si tratta di un’occasione mancata per fornire una base più stabile per il finanziamento del primo pilastro.
Per l’Unione svizzera delle arti e mestieri, la principale assicurazione sociale della Svizzera dovrà affrontare problemi di finanziamento ancora maggiori e saranno soprattutto le giovani generazioni a dover sopportare un pesante fardello.
Come finanziare la tredicesima AVS?
Come spesso accade per le iniziative popolari, il testo si limita ad affermare un principio (in questo caso che “i beneficiari di una pensione di vecchiaia hanno diritto a un’integrazione annuale pari a un dodicesimo della loro pensione annuale”). Non specifica invece se questo aumento verrà corrisposto mensilmente o annualmente e, soprattutto, come verrà finanziato (le stime parlano di 4-5 miliardi in più all’anno).
I sindacati sottolineano che le casse dell’AVS sono piene: quasi 50 miliardi. Ma secondo l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, è probabile che siano in rosso a partire dal 2031.
La sinistra sostiene che l’iniziativa potrebbe essere inizialmente attuata subito, senza misure di finanziamento aggiuntive parallele, cosa che la destra ha escluso. Successivamente, un aumento dei contributi del datore di lavoro e dei dipendenti dello 0,4% ciascuno potrebbe essere sufficiente.
Un’altra opzione sarebbe quella di aumentare l’IVA dall’8,1% al 9,1%. Oppure il Parlamento potrebbe optare per un mix di queste due misure. Anche il contributo della Confederazione all’AVS potrebbe essere aumentato, ma a rischio di dover effettuare tagli al bilancio altrove o di aumentare le tasse, secondo il Consiglio federale.
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