La Svizzera pronta ad una clausola unilaterale contro l’immigrazione
Lo comunica il Governo confederato dando seguito all’iniziativa contro l’immigrazione di massa del febbraio 2014
Una volta superata una determinata soglia di stranieri sul suolo nazionale la Svizzera chiuderà le frontiere. È in sostanza la decisione comunicata oggi ed è ciò che chiedeva l’iniziativa approvata tre anni fa in una delle votazioni più infuocate e controverse degli ultimi anni.
La legge, che dovrà essere applicata entro il 2017, mette infatti fortemente a rischio gli accordi bilaterali con l’Unione Europea, perché violerebbe il trattato sulla libera circolazione delle persone in Europa.
Il Consiglio federale precisa di mirare tuttora a una soluzione consensuale con l’Unione Europea che eviti l’applicazione di una clausola unilaterale, ma visto che non è ancora stato raggiunto un accordo in tal senso, ha presentato un disegno di legge per evitare di sforare i tempi.
Come funzionerà
Molti aspetti vengono demandati al regolamento di applicazione che dovrà essere ora redatto, ma in buona sostanza entro il giugno di ogni anno il Governo stabilirà un valore soglia. Se venisse superato, scatterebbe la clausola per l’anno seguente, con l’introduzione di un tetto massimo e di contingenti per i lavoratori.
Nel fissare i limiti, il Consiglio federale terrà conto degli interessi economici globali della Svizzera, e si baserà sulle raccomandazioni di una Commissione della migrazione che verrà creata a questo scopo.
Nella legge sono previste anche tutta una serie di misure attive volte a favorire l’accesso al lavoro da parte dei residenti.
L’intervista a Simonetta Sommaruga, Consigliera federale
E l’Unione Europea?
La questione fondamentale riguarda però i rapporti con l’Unione Europea, che da mesi sulla libera circolazione e l’applicazione di una clausola di salvaguardia unilaterale è assolutamente rigida verso la Confederazione.
Le conseguenze di un mancato accordo con l’U.E. implicherebbero infatti la rottura di tutti gli accordi, non solo quello sulla libera circolazione. E questo preoccupa moltissimo i settori produttivi elvetici, dal commercio all’industria al turismo.
Ora la palla è almeno in parte nel campo dell’Europa. Le cose che possono succedere sono sostanzialmente tre:
- Svizzera ed Europa trovano entro fine anno un accordo che permetta l’introduzione della legge volta a frenar l’immigrazione
- La legge entra in vigore (2017) e l’U.E. disdice gli accordi
- La legge entra in vigore ma l’U.E. attende che scatti la clausola (al più presto 2018) prima di disdire gli accordi.
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