La Svizzera si prepara ad allentare le regole sull’abbattimento dei lupi
Berna vorrebbe ridurre del 70% la popolazione dei lupi presenti in Svizzera.
Keystone
La Confederazione si appresterebbe ad allentare nuovamente le regole che disciplinano la possibilità di abbattere i lupi.
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Berna vorrebbe ridurre del 70% il numero di esemplari di lupo viventi in Svizzera. Per questo starebbe per rendere meno severe le regole sul loro abbattimento. Un’ordinanza che dovrebbe entrare in vigore in dicembre seguirà un primo allentamento deciso dal Governo a giugno.
Negli ultimi tre anni la popolazione di lupi in svizzera è cresciuta esponenzialmente: nel 2020 si contavano poco più di 10 branchi e un centinaio di individui. Attualmente i branchi sono una trentina e gli esemplari 280.
Stando a una bozza di revisione dell’ordinanza sulla caccia, giunta nelle mani della stampa e su cui la consultazione si è chiusa oggi, la popolazione totale di lupi andrebbe ridotta di due terzi entro il gennaio del 2025. Un’eventualità che suscita le critiche degli ambientalisti: “La popolazione di lupi è effettivamente un problema, ma va regolamentata in modo preventivo. La legge in vigore offre già gli strumenti necessari, ma ora l’Ufficio federale dell’ambiente si spinge oltre e intende permettere di decimare la popolazione di lupi senza fare riferimento a criteri quali i danni causati dall’animale o la protezione delle greggi. Così l’UFAM abbandona la strada della ragione”, ha dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione svizzera Sara Wehrli, responsabile grandi predatori e politica venatoria presso Pro Natura.
Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), di cui l’UFAM fa parte, respinge tuttavia queste critiche. L’aumento della popolazione di lupi comincia a far paura ad alpigiani e contadini, dicono: “Proprio per questo vogliamo intervenire, per eliminare questa paura. La cosa importante è però che il lupo rimanga in Svizzera, dove è un animale protetto e tale deve rimanere”, dice Franziska Ingold, portavoce del DATEC.
Un’altra voce critica riguarda il tipo di procedura di consultazione adottato. Invece della procedura ordinaria, che dura diverse settimane, le parti interessate hanno avuto solo sei giorni feriali per dire la loro: Il Parlamento, prosegue Ingold, “ha approvato a larga maggioranza questa legge. La questione lupo va affronta con urgenza ed è per questo che il dipartimento ha scelto una procedura di consultazione più breve. Tutte le parti coinvolte hanno l’occasione di dire la loro, dagli ambientalisti ai contadini”.
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