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Le curiosità delle elezioni federali

Il comune di Gonten dove il CEntro ha ottenuto il 91,8% delle preferenze.
Il comune di Gonten (Appenzello Interno) dove il Centro ha ottenuto il 91,8% delle preferenze. Keystone / Martin Ruetschi

Come hanno votato le città? Qual è il comune più a destra e quello più a sinistra? Chi è la più giovane eletta in Consiglio nazionale? Ci sono più o meno donne in Parlamento? Quanti soldi riceveranno i partiti? A bocce ferme, con tutti i dati ufficiali a disposizione, vi presentiamo alcune curiosità uscite da queste elezioni federali.

Cominciano con un dato generale: il tasso di partecipazione si è ufficialmente fissato al 46,6%. Un dato in crescita di 1,5 punti rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Il Cantone che vanta la maggior affluenza alle urne è Sciaffusa con il 61,6% (votare a Sciaffusa è obbligatorio e chi non lo fa paga una multa). Appenzello Interno, con il 24,4%, è il fanalino di coda.

UDC nelle campagne, PS nelle città

L’UDC ha vinto in 15 Cantoni, il PS e il Centro in cinque e il PLR in uno solo. Ma le capitali dei cantoni (che normalmente sono anche i centri più popolati) sono soprattutto in mano ai socialisti: 14. Seguono il Centro con 7 capoluoghi, l’UDC (3) e il PLR (2).

Nei cantoni Turgovia, Appenzello Estero e Zugo l’UDC ha fatto la doppietta Cantone-capoluogo. I socialisti hanno fatto altrettanto a Basilea Città, Ginevra, Losanna, Neuchâtel e Giura. Il Centro a Nidvaldo, Vallese, Uri e Appenzello Interno mentre l’unica doppietta del PLR è stata ottenuta in Ticino.

Il divario città-campagna si riflette soprattutto nell’opposizione di UDC-PS: nei cantoni Argovia, Berna, Grigioni, Friburgo, Basilea Campagna, Sciaffusa, Soletta, San Gallo e Zurigo a livello cantonale ha trionfato l’UDC mentre nei rispettivi capoluoghi ha vinto il PS.

La città di Zurigo.
Zurigo, città in mano alla sinistra. Il Canton, per contro, è dominato dalla destra. © Keystone / Christian Beutler

Gli opposti: Oekingen e Buseno

Dai dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica risulta che Oekingen nel Canton Soletta (890 abitanti) è il comune svizzero dove i risultati dei partiti a livello comunale si sono avvicinati maggiormente ai dati nazionali. L’UDC ha ottenuto il 29,5% delle preferenze, mentre a livello nazionale la percentuale è del 28,6. Il PS si situa al 17,8% (il 18% in Svizzera) e il Centro al 16,3% (14,6%). Il PLR è al 16,4% (14,4%), i Verdi all’11,3% (9,4%) e i Verdi liberali (PVL) al 6,7% (7,2%).

A Buseno, nel Canton Grigioni, si sono invece osservati gli scarti maggiori: nel comune grigionese di 89 residenti il primo partito è il Centro, con l’82,3% (con una differenza di 67,65 punti percentuali rispetto ai dati nazionali). Lo scarto è di 16,27 punti per il PS, di 14,3 punti per l’UDC, di 7,2 punti per il PLR e di 9,4 punti percentuali per i Verdi.

I comuni, i partiti e la maggioranza “bulgara”

Il comune più a destra della svizzera è Ederswiler. Nell’unico comune germanofono del Giura che conta circa 120 abitanti, l’UDC ha ottenuto ben il 93,5% dei voti. Quello più a sinistra si trova sempre nel Canton Giura: a Fontenais, che conta circa 1’700 abitanti, il PS ha ottenuto il 46,3% delle preferenze.

Il comune che ha votato maggiormente per il PLR è vodese: Rossenges (una sessantina di abitanti), dove i liberali radicali hanno ottenuto il 60,5%. I Verdi hanno da parte loro trionfato a Schelten (32 abitanti), nel canton Berna, con il 36,6%. Il bastione dell’Alleanza del Centro è invece a Gonten (quasi 1’500 abitanti), in Appenzello Interno, dove ha ottenuto una percentuale “bulgara”: il 91,8%.

Due consigliere nazionali in discussione.
Le consigliere nazionali rielette Irene Kaelin (Argovia) e Leonore Porchet (Vaud) Keystone / Peter Klaunzer

Meno donne

Dopo un aumento regolare e quasi continuo dal 1971, da quando cioè hanno ottenuto il diritto di eleggibilità a livello federale, quest’anno la percentuale di donne nel Consiglio nazionale ha fatto segnare un calo. Delle 200 persone elette, il 38,5% sono donne, contro il 40,5% di quattro anni fa.

Le rappresentanti femminili sono dunque 77, contro le 81 della legislatura che volge al termine. In seguito alla diminuzione del numero di deputate, la Svizzera uscirà dalla Top 30 dei paesi per parità di genere nei Parlamenti (secondo i dati dell’Unione interparlamentare la Svizzera è attualmente al 28esimo posto).

I vecchi, i giovani e il decano

Tra i più anziani eletti in Consiglio nazionale, cinque sono socialisti. Si tratta di Bruno Storni (Ticino, 69 anni), Laurence Fehlmann-Rielle (Ginevra, 68), Martina Munz (Sciaffusa, 67), Brigitte Crottaz (Vaud, 66) e Pierre-Alain Fridez (Giura, 66). È però Charles Poncet (UDC, Ginevra), con i suoi 76 anni, il più anziano di tutto il Parlamento.

Tre consiglieri nazionali hanno invece meno di 30 anni: la più giovane è la quasi 27enne Katja Riem (UDC, Berna). Andri Silberschmidt (PLR, Zurigo) e Samira Marti (PS, Basilea Campagna) hanno entrambi 29 anni.

Tuttavia, il decano è il presidente del Centro Gerhard Pfister, 61 anni, che è membro del Consiglio nazionale in rappresentanza del Canton Zugo interrottamente dal 2003. Sarà dunque lui ad aprire la 52esima legislatura il prossimo 4 dicembre.

Gerhard Pfister sarà il decano del Consiglio nazionale.
Gerhard Pfister, il decano del Consiglio nazionale. Keystone / Anthony Anex

Addio all’’estrema sinistra

L’estrema sinistra non è più rappresentata nel Parlamento federale. A Neuchâtel il POP (partito operaio e popolare) e a Ginevra Ensemble à Gauche hanno perso il loro seggio.

La sinistra radicale ginevrina si è presentata divisa alle elezioni ma ha anche sofferto l’ascesa della destra, in particolare del Mouvement citoyens genevois, grande vincitore delle elezioni nel cantone lemanico. A Neuchâtel, il Partito operaio e popolare non è riuscito a contrastare la forte avanzata dell’UDC.

Seggi, soldi e potere

Ogni gruppo parlamentare riceve un contributo annuale destinato a coprire le spese di segreteria. Alla somma forfettaria di 144’500 franchi vengono aggiunti 26’800 franchi per ogni parlamentare.

Nella legislatura che volge al termine il gruppo dei Verdi ha ricevuto 1,08 milioni all’anno. Visti i cinque seggi persi, a cui vanno aggiunti i due dell’estrema sinistra che sedevano nel loro gruppo parlamentare, gli ecologisti riceveranno 187’600 franchi in meno.

I Verdi liberali, che hanno perso 6 dei loro 16 seggi, dovranno accontentarsi di 412’500 franchi all’anno. Nella legislatura corrente hanno ottenuto 573’300 franchi. Da parte sua, l’UDC incasserà oltre due milioni di franchi, contro i precedenti 1,75 milioni. Per quel che concerne PS, Centro e PLR, gli importi che saranno versati varieranno di poco.

Resta da vedere come si comporteranno Mouvement citoyens genevois, Lega dei Ticinesi e Unione democratica federale (UDF). Visto che assieme dispongono di almeno cinque consiglieri nazionali potrebbero creare un gruppo comune (attualmente Lega e UDF fanno parte del gruppo UDC). In tal caso riceverebbero 278’500 franchi, che passerebbero a 305’300 se il ginevrino Mauro Poggia dovesse venir eletto agli Stati.

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