Le stazioni sciistiche svizzere lottano contro la carenza di neve e le temperature record
Enormi distese di pendii verdi, caldo persistente e piste fangose a quote basse e medie stanno mettendo a dura prova i nervi dei responsabili delle stazioni sciistiche svizzere.
Nelle ultime due settimane in gran parte dell’Europa sono state registrate temperature da record per questo periodo dell’anno. Nelle Alpi, l’ondata anomala di caldo e la scarsità di neve hanno costretto alla chiusura molti impianti di risalita, soprattutto quelli di bassa e media altitudine, e sciatori e sciatrici sono stati costretti ad optare per località a quote più elevate.
Alcune stazioni di bassa montagna hanno addirittura aperto le piste ciclabili estive piuttosto che cercare di puntare sugli sport invernali. I responsabili di Splügen-Tambo (1’480 m), nel Cantone dei Grigioni, hanno preso una decisione più drastica, chiudendo la stazione “fino a nuovo avviso” il 2 gennaio a causa della mancanza di neve, delle forti piogge e delle alte temperature.
Negli ultimi giorni il termometro ha addirittura superato i venti gradi nella Confederazione. Il primo gennaio a Delémont, nel Canton Giura, la colonnina di mercurio ha fatto segnare 20,9°C, un record a nord delle Alpi.
Seppur leggermente in calo negli ultimi giorni, le temperature dovrebbero mantenersi su livelli superiori alla norma ancora per qualche tempo, stando a MeteoSvizzera.
Ad avere i sudori freddi sono naturalmente anche gli organizzatori della Coppa del mondo maschile di sci di Adelboden e Wengen, previste nei prossimi due fine settimana.
A Capodanno, ad Adelboden la temperatura è salita fino a 15,5°C. Il gigante e lo slalom, che normalmente attirano circa 25’000 spettatori e spettatrici al giorno, si svolgeranno quest’anno interamente su neve artificiale, ha indicato il direttore di gara Toni Hari.
La situazione è appena migliore a Wengen, anche se ai piedi del Lauberhorn vi sono appena una quarantina di centimetri di neve, mentre l’area di arrivo è completamente spoglia.
Sull’altro versante del comprensorio sciistico, a Grindelwald, il World Snow Festival, durante il quale artisti e artiste del mondo intero realizzano sculture giganti di ghiaccio, è stato cancellato a causa del caldo.
Malgrado le temperature elevate, Svizzera Turismo ha dipinto un quadro relativamente positivo del periodo delle vacanze di Natale e Capodanno. Le località turistiche sono state molto frequentate e il numero complessivo di pernottamenti è aumentato del 3% rispetto all’inverno precedente, soprattutto grazie all’aumento della clientela estera. Tuttavia, il numero di sciatori e sciatrici giornalieri, soprattutto svizzeri, è diminuito dell’8%, ha indicato l’ente nazionale per il turismo in un primo bilancioCollegamento esterno reso noto il 3 gennaio.
Funivie Svizzere, l’associazione che riunisce le società che gestiscono gli impianti di risalita, ha da parte sua comunicato mercoledì che l’affluenza è calata del 24% e il fatturato del 9% in questa prima parte di stagione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Secondo un recente studioCollegamento esterno dell’Università di Basilea, con l’avanzare del riscaldamento globale solo le località sciistiche al di sopra dei 1’800 metri saranno in grado di offrire una stagione di 100 giorni di sci consecutivi entro fine secolo. Ma il prezzo di una vacanza sugli sci aumenterà in modo significativo, dato che le località sciistiche utilizzeranno metodi sempre più costosi e artificiali per preservare le loro piste.
“È probabile che nei prossimi decenni gli affari si restringano durante le vacanze di Natale, dato che il clima spesso non è abbastanza freddo in questo periodo e nelle settimane precedenti”, ha aggiunto l’università in un comunicato.
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