Legislative, gli sconfitti non si attendevano l’impresa dell’UDC
I commenti dei partiti di centro e della sinistra usciti sconfitti dalle elezioni federali.
Tra i sicuri perdenti del voto del 18 ottobre ci sono sicuramente i due partiti ecologisti, in particolare i Verdi liberali che hanno dimezzato i loro seggi da 12 a 6 in Consiglio nazionale. Il presidente Martin Baumle (PVL) riconosce che il suo partito non ha conseguito un buon risultato ma questo, spiega, è dovuto anche alla prestazione eccezionale di 4 anni fa.
Regula Rytz, copresidente dei Verdi, ammette invece il timore del suo movimento di non riuscire più a essere incisivo sui temi energetici ed ecologici che riguardano il nostro paese. “Con le nostre iniziative sul nucleare ci siamo comunque mossi bene e in anticipo proprio perché temevamo una svolta a destra del parlamento”.
“Non ci aspettavamo un risultato di queste dimensioni dell’UDC”, ha commentato il presidente del partito cristiano democratico Christophe Darbellay (PPD). “La crisi dei migranti in Europa è stata una vera manna per la destra e noi, con gli altri partiti di centro, siamo restati schiacciati tra i due poli, ora dobbiamo lavorare per un centro forte poiché in futuro non possiamo più fallire”.
I socialisti perdono qualche seggio in Consiglio nazionale e tengono le posizioni agli Stati, ha detto il presidente socialista Christian Levrat. “Il PS torna alle posizioni del 2007 mentre UDC e PLR riprendono i 13/14 seggi persi 4 anni fa. Ricordo che nel 2007 con quel rapporto di forze l’UDC Christoph Blocher non è stato rieletto in governo, vendiamo ora cosa succederà in dicembre.
“Le previsioni ci davano in gravi difficoltà”, ha infine precisato Martin Landolt per i borghesi democratici, “ma siamo vivi. Resta il fatto che la situazione al centro è preoccupante”.
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