Limitare la velocità a 30 km/h in città per la sicurezza e la tranquillità
Limitare a 30 km/h la circolazione stradale nei centri urbani è la ricetta che alcune amministrazioni comunali hanno scelto per aumentare la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. Non da ultimo Milano. La metropoli lombarda vuole introdurre questa misura dall’anno prossimo. E noi abbiamo indagato come è stata accolta a Losanna, dove la limitazione della velocità è in vigore dal settembre 2021.
In Svizzera da metà settembre 2021, Losanna è diventata la prima città della Confederazione a generalizzare il limite di 30 km/h, ma solo durante la notte tra le 22 e le 6 del mattino. E questo in 120 strade, lungo quasi 60 chilometri di rete urbana, con l’obiettivo di combattere l’inquinamento acustico.
Florence Germond, municipale di Losanna e responsabile delle finanze e della mobilità del capoluogo vodese stila un primo bilancio decisamente positivo: “La stragrande maggioranza della cittadinanza sostiene la misura e continua a ringraziarci ancora oggi per averla introdotta. Dai controlli che abbiamo eseguito risulta inoltre che l’85% degli automobilisti e automobiliste rispetta la limitazione di velocità. Qualche critica ci è arrivata, soprattutto da chi non vive a Losanna ma che ci viene per andare al ristornate o al cinema. Penso però che perdere qualche minuto sia nulla rispetto ai vantaggi”.
Ridurre l’inquinamento fonico
Parliamo allora dei vantaggi. Ancora Florence Germond: “Abbiamo introdotto questa misura per combattere l’inquinamento fonico serale. Insomma, per la tranquillità dei nostri cittadini nelle ore notturne. Non sembra vero ma diminuire la velocità da 50 a 30 km/h significa praticamente ridurre il rumore del traffico della metà rispetto a prima. Inoltre, di notte i rumori molesti, come le accelerazioni delle auto potenti o delle moto, sono scesi dell’80%”.
Passo successivo
Ora Losanna vuole fare il passo successivo. Il Consiglio comunale a fine novembre 2022 ha approvato il principio della generalizzazione del limite di velocità di 30 km/h in città, giorno e notte. La misura sarà applicata in modo graduale, entro il 2030.
Introdurre la misura, non solo di notte, secondo Florence Germond, oltre a ridurre i rumori molesti, “significa anche contribuire alla sicurezza dei nostri concittadini. Se si viene investiti a 30 km/h si ha il 90% di possibilità di sopravvivere. Percentuale che scende al 30% se si viene investiti a 50 km/h. Tutto parla a favore di questa riduzione di velocità lungo le strade cittadine”.
Non tutti però sono favorevoli. “Siamo in contrasto con la visione della sinistra”, afferma Mathilde Maillard, presidente del Partito liberale radicale locale. “Losanna è un centro economico, la capitale del Canton Vaud. La città deve potersi sviluppare, essere facilmente accessibile a tutti, soprattutto a coloro che non vivono a Losanna ma che devono venire in città, per questioni burocratiche, per lavoro, affari, commercio e divertimento. La prosperità della città dipende anche da queste persone”.
Sebbene il principio dei 30 km/h è ora incluso nel piano regolatore comunale, la città non ha il potere di imporre questa misura ovunque, come ricorda ancora Mathilde Maillard: “Oggi la città non ha la competenza legale per generalizzare i 30 km/h perché, ad esempio, ci sono strade di competenza cantonale. Poi ci sono aspetti legislativi da risolvere a livello federale. Diciamo che la decisione del novembre scorso di voler generalizzare i 30 km/h anche durante il giorno è una bella dichiarazione di intenti, ma senza contenuto”.
Le difficoltà esistono e Florence Germond ne è cosciente: “Generalizzare i 30 km/h è per ora un desiderio del legislativo comunale e non una decisione dell’esecutivo. Sappiamo bene che in Svizzera non possiamo generalizzare i 30 km/h con un semplice cartello all’entrata della città. Ci lavoreremo con calma. Vorremmo arrivare a introdurre questa limitazione di velocità generalizzata entro il 2030”.
Una questione anche di sicurezza
L’obiettivo è ancora una volta quello di ridurre il rumore, che è un problema importante per la salute pubblica. C’è però anche una questione di sicurezza: come ha detto la municipale Florence Germond, in caso di incidente, un pedone ha sei volte più probabilità di sopravvivere se l’auto viaggia a 30 km/h anziché a 50.
La discussione sulla velocità limitata in città è stata rilanciata, come detto, dalla decisione di Milano di introdurre a partire dal 2024 il limite massimo di 30 km/h in tutta la città. Una misura che in Italia è già in vigore ad Olbia, in Sardegna, dal giugno 2021, mentre Bologna la introdurrà a giugno di quest’anno.
A dettare questo principio è stato il Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno, della maggioranza di centrosinistra, che impegna il sindaco a proclamare ‘Milano zona 30′, a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. Obiettivo: ridurre gli incidenti e la mortalità.
Come a Losanna, anche a Milano la decisione approvata dal Consiglio comunale rimane un’indicazione che la giunta dovrà recepire con delle ordinanze e con una delibera ad hoc. Il parere positivo alla misura è già arrivato ma la strada per applicarla non sarà breve, né semplice perché bisognerà cambiare tutta la segnaletica cittadina e gli uffici dovranno mettersi al lavoro per valutare le situazioni via per via.
“Noi non siamo contrari ai 30 km/h, ricorda Mathilde Maillard. Vogliamo semplicemente una gerarchizzazione delle strade: sui grandi assi d’entrata e uscita dalla città e per la città si deve mantenere i 50 m/h. Nei quartieri residenziali scendere a 30 km/h (o anche a 20) per la sicurezza degli abitanti e la loro tranquillità. Infine, vogliamo pedonalizzare il centro cittadino affinché diventi accessibile solo ai mezzi pubblici e alle biciclette”.
L’Unione delle città svizzere favorevole
A fine dicembre 2022 un assist importante a favore dei 30 km/h è arrivato dall’Unione delle città svizzere (UCS). In un documentoCollegamento esterno, rivelato dal domenicale zurighese – “NZZ am Sonntag” -, l’UCS scrive che vorrebbe che il limite massimo di velocità di 30 km/h diventi la norma nei centri urbani: “Le città – ci dice Marc Moser responsabile della comunicazione dell’UCS – sostengono questa misura, ed è per questo che il nostro consiglio ha adottato questo documento di principio. Molti dei grandi centri sono già attivi in questo senso, ma non solo: anche le città e i comuni più piccoli stanno facendo progressi per introdurre il limite di velocità”.
Un esempio? “L’Ufficio del genio civile del Cantone di Berna – risponde ancora Marc Moser – è sovraccarico di lavoro a causa delle numerose richieste di limiti di velocità di 30 km/h inoltrate dai comuni bernesi di media e piccola taglia”. Tanto che il quotidiano bernese – “Berner ZeitungCollegamento esterno” – ha scritto recentemente che si è creata una vera e propria coda a questo sportello.
Anche nel caso dell’UCS l’obiettivo principale quello di combattere il rumore. “Il rumore – chiarisce Marc Moser – è fastidioso, danneggia la salute e causa costi elevati all’economia. E il traffico è di gran lunga la principale fonte di questo rumore. Inoltre, si aumenta la sicurezza, si riducono le emissioni di CO2 e si migliora il flusso del traffico. In breve, la misura dei 30 km/h è efficace, economica e di facile attuazione”.
Di facile attuazione, forse. Occorre comunque apportare cambiamenti legislativi a livello federale: “Non è necessario che ciò avvenga a livello legislativo, replica Marc Moser, una possibile attuazione è l’adeguamento dell’ordinanza sulle norme della circolazione stradaleCollegamento esterno”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.