Lupi, in Svizzera si sperimenta con i ferormoni
Un biologo ticinese ha messo a punto un collare che potrebbe tenere il grande predatore lontano dalle greggi.
A lungo nella “lista rossa” delle specie a rischio di estinzione, negli ultimi 20 anni il lupo è ricomparso anche in Svizzera. Il ritorno del grande predatore, celebrato come una buona notizia dalle organizzazioni di tutela della natura, rappresenta però un problema per chi alleva bestiame, in particolare negli alpeggi, dove si stenta a far quadrare i bilanci.
Mentre il Governo federale ha introdotto misure che autorizzano i Cantoni a sopprimere branchi di lupi ancora prima che si verifichino incidenti, nella regione meridionale del Paese un biologo ha messo a punto e sta sperimentando un collare a base di ferormoni che potrebbe tenere lontano il grande predatore in maniera semplice, poco costosa e inoffensiva.
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L’idea rivoluzionaria
Il geniale strumento per il momento ha un’efficacia di tre mesi, ma il gruppo di ricerca che l’ha messo a punto sta ora studiando la possibilità, modificando il materiale a base di cera che lo contiene, di allungarla a sei mesi. Nel reportage trasmesso dal programma Falò della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana RSI, il biologo Federico Tettamanti di Studio AlpinoCollegamento esterno mostra il collare, spiegando che contiene “tre molecole di ferormone, che abbiamo sintetizzato in laboratorio e che dovrebbero tenere il lupo lontano dalle greggi”.
“L’odore del lupo”, un reportage trasmesso da Falò RSI:
Si tratta di “molecole di distanziamento”, spiega Tettamanti, che i lupi rilasciano sul territorio attraverso gli escrementi. Costituiscono una sorta di “barriera virtuale” – un segnale per altri lupi, che annusandola ricevono un messaggio chiaro: state alla larga.
L’invenzione è stata messa a punto dallo stesso Tettamanti in collaborazione con Davide Städler, un biologo specializzato in chimica che è amministratore delegato della ditta farmaceutica TIBIO a Losanna. I due, colleghi di corso all’università, hanno intrapreso strade diverse ma sono rimasti amici, e insieme hanno deciso di avventurarsi nel promettente progetto del collare anti-lupo.
Le incognite della sperimentazione
Una delle domande ancora aperte, cui si sta cercando di rispondere con l’attuale sperimentazione, è come reagisca il grande predatore laddove questi ferormoni siano presenti su un animale che per lui è invece chiaramente una preda. Perché in un curioso rovesciamento della favola di Esopo, nella quale un lupo si travestiva da agnello, in questo caso sono pecore, capre e vitelli a portare un “profumo di lupo” che dovrebbe ingannare il potenziale aggressore.
Durante l’estate è partita la sperimentazione in Ticino, nel canton Vaud, e nell’italiana Belluno, in Veneto. In totale si tratta di 26 aziende agricole, nelle quali sono stati posti i collari anti-lupo a 702 su 1’532 animali. I primi risultati sono definiti “incoraggianti” da Federico Tettamanti: “ci sono state predazioni, ma abbiamo osservato che un animale che porta il collare risulta più protetto di uno che non lo abbia”. Le aggressioni non sono comunque mancate: 58 animali uccisi, 14 dei quali avevano il collare. Il rimedio, insomma, non sarebbe – almeno per il momento – infallibile, ma avrebbe mostrato una certa efficacia. Attualmente il collare viene venduto alle aziende per 25 franchi al pezzo.
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Abbattimento dei lupi facilitato in Svizzera
La situazione in Svizzera
Il prodotto innovativo elvetico potrebbe diventare importante nelle regioni alpine, Svizzera in testa, dove le autorità federali hanno recentemente autorizzato l’abbattimento preventivo di branchi di lupi. I Cantoni devono presentare apposite richieste a Berna, e a cacciare il grande predatore potranno essere solo persone che abbiano seguito appositi corsi di formazione.
Fra le misure per la protezione delle greggi, comunque, oltre agli abbattimenti restano importanti la presenza di pastori, di cani adeguatamente formati, e di recinti, possibilmente elettrificati. Il collare a base di ferormoni, se la sperimentazione continuerà a mostrare risultati positivi, potrebbe entrare a fare parte di un insieme di strategie per consentire la convivenza di lupi e greggi.
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