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Maltempo in Svizzera, un viaggio negli archivi

cartello divelto
Ci vorrà un bel po' di tempo prima che in Alta Valle Maggia (nella foto la località di Fontana, in Val Bavona) la situazione torni alla normalità. Keystone / Michael Buholzer

Dal 1965 al 2017 vi presentiamo una selezione dei disastri naturali che hanno segnato la storia elvetica.

Sono giorni drammatici quelli che stanno vivendo diverse regioni elvetiche: il maltempo che ha colpito la Mesolcina (canton Grigioni) e Zermatt (canton Vallese) prima e l’Alta Valle Maggia e nuovamente il canton Vallese poi è costato la vita a diverse persone, mentre altre risultano tuttora disperse. Eventi tragici che riportano alla memoria episodi simili del passato. Ripercorriamoli con questo viaggio negli archivi della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI.

30 agosto 1965

Il cantiere della diga di Mattmark (canton Vallese) viene seppellito da due milioni di metri cubi di ghiaccio e detriti staccatisi dal ghiacciaio dell’Allalin, nel canton Vallese. Il bilancio è di 88 morti, facendo di questa sciagura la più grave della Svizzera moderna. È anche una pagina buia della storia dell’immigrazione italiana in Svizzera, poiché la maggioranza delle vittime erano lavoratori italiani. Il dramma mette in luce anche le condizioni lavorative: la sicurezza era stata messa in secondo piano, spodestata dalle richieste di un lavoro veloce ed efficace.

Speciale attualità del 1/9/1965 (ATTENZIONE: nel video manca parte dell’audio, presente solo per le interviste):

Autunno 1993

Il Lago Maggiore (o Lago Verbano) raggiunge il livello record di 197,24 metri, causando inondazioni in diverse località che si affacciano sullo specchio d’acqua, Locarno in primis (a chi le ha vissute, sono ancora impresse nella mente le immagini di barche che navigano sulla Piazza Grande). Nello stesso periodo anche la località di Biasca (dove sono caduti 787 millimetri di pioggia) ha vissuto momenti tragici. A causa delle intemperie una persona perse la vita.

Telegiornale TSI del 14/10/1993:

Inverno 1999

L’inverno del 1999 è ricordato da sportivi, professionisti e specialisti della montagna come l’inverno delle valanghe: in Svizzera se ne registrarono più di 1’000 e causarono la morte di 36 persone. Dodici di queste in un singolo giorno: quando due enormi masse di neve si staccarono travolgendo le frazioni di Villa e La Sag, nei pressi di Evolène, in Vallese.

Telegiornale TSI 1 del 10/02/1999:

26 dicembre 1999

Il passaggio dell’uragano Lothar in Svizzera getta al suolo, secondo le stimeCollegamento esterno dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), oltre 8,4 milioni cubi di legno, causando ai boschi elvetici danni senza precedenti. I morti furono 29: a causa del maltempo morirono 14 persone, mentre altre 15 persero la vita durante i lavori di sgombero.

Telegiornale TSI1 del 27/12/1999:

10-16 ottobre 2000

Tra il 10 e il 16 ottobre 2000 una grande quantità di pioggia cadde in tutto il canton Vallese. Le valli laterali furono quelle più colpite e diverse persone trovarono la morte. In pianura, il Rodano esce dai suoi argini a Chamoson e l’inondazione si estende fino a Saillon. Circa 5’000 persone vengono sfollate e i danni materiali sono ingenti. Dopo questa catastrofe il Governo cantonale decide di avviare la terza correzione del Rodano.

Il dramma va però in scena soprattutto a Gondo, l’ultimo comune in Svizzera sulla strada del Sempione prima del confine con l’Italia. Le intense piogge causano una frana che si abbatte sul villaggio, distruggendone circa un terzo e causando la morte di 13 persone.

In questo servizio, che abbiamo girato in occasione dei vent’anni della tragedia, il sindaco Roland Squaratti rievoca quei tristi giorni.

25 agosto 2005

Alla fine di agosto del 2005 quasi tutta la Svizzera è stata colpita da una forte tempesta causata dalla Depressione di Genova (nota anche come Depressione ligureCollegamento esterno). Le linee stradali e ferroviarie attraverso le Alpi furono interrotte. In totale ci furono sette vittime e i danni materiali ammontarono a 3 miliardi di franchi. Tra i comuni più colpiti, quello di Engelberg. La quantità di pioggia che cadde fu classificata dai meteorologi come un record. Il comune si ritrovò parzialmente sommerso e fu isolato per giorni dal resto del mondo.

Telegiornale RSI del 26/08/2005:

23 agosto 2017

Il 23 agosto 2017 una gigantesca frana (3 milioni di metri cubi) si staccò dal Pizzo Cengalo causando una colata detritica che travolse diverse case e stalle in Val Bondasca. Il villaggio di Bondo (canton Grigioni) scampò per poco alla completa distruzione. Nella tragedia persero la vita otto escursionisti provenienti da Germania, Austria e Svizzera i cui corpi non sono ancora stati trovati.

Telegiornale RSI del 23/08/2017:

Altre fonti

Oltre a queste immagini d’archivio, numerosi siti propongono testimonianze fotografiche e in video degli eventi del passato. Segnaliamo in particolare lanostraStoria.chCollegamento esterno e memoiredesinondations.chCollegamento esterno.

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