“Il razzismo non è solo quello urlato”
L'ondata di manifestazioni innescate dall'omicidio dell'afroamericano George Floyd negli Stati Uniti ha investito lo scorso weekend anche l'Europa e la Svizzera. La radiotelevisione svizzera ha incontrato una donna che ha voluto condividere la sua esperienza di madre di bambini adottati.
La rabbia per l’uccisione di George Floyd, negli Stati Uniti, si è trasformata in una rabbia più generale contro il razzismo, non solo oltreoceano, e in rabbia di dover ancora protestare, nel 2020, contro le discriminazioni.
Cortei si sono svolti in tutta Europa. A Milano, a margine di un flash mob antirazzista, il corrispondente della Radiotelevisione ha incontrato una donna che ha deciso di raccontare in un libro, “I miei figli spiegati a un razzista” quello con sono confrontati lei e i suoi figli adottivi nella vita di tutti i giorni. Il razzismo, spiega, non è solo quello urlato, ce n’è anche uno più nascosto e subdolo fatto di parole e di sguardi. Il servizio:
Dei sit-in sono stati organizzati anche in molte città svizzere. Alcuni autorizzati, altri no, a causa della pandemia di coronavirus. La polizia non è comunque mai intervenuta. “È una questione di proporzionalità. Con così tanti manifestanti sarebbe stato controproduttivo”, ha detto un portavoce della polizia di Losanna.
Vediamo i dettagli nel prossimo video.
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