Karin Keller-Sutter: “Bisogna mantenere vivo il ricordo della Shoah”
In occasione della commemorazione per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, si è detta scossa per i rigurgiti di antisemitismo.
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Keystone-ATS
Per la presidente elvetica Karin Keller-Sutter, che sarà presente alla cerimonia di commemorazione della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, avvenuta esattamente 80 anni fa, non è tollerabile che connazionali di religione ebraica in Svizzera vengano discriminati, intimiditi o subiscano addirittura violenza.
In un messaggio pubblicato lunedì, la consigliera federale afferma che, in uno Stato democratico, ogni forma di odio in ragione della razza, dell’appartenenza etnica, della religione o dell’orientamento sessuale è inconciliabile con i nostri valori della tolleranza, del rispetto reciproco e della convivenza.
Non dimenticare
“Mai più” fu la promessa dopo la Seconda guerra mondiale e la Shoah fatta dal nuovo ordine mondiale. Il diritto internazionale e le Nazioni Unite dovevano impedire il ripetersi di massacri su grande scala. Oggi, invece, questi principi vengono sempre più messi in discussione.
Le violazioni sempre più frequenti del diritto umanitario in molti conflitti attuali devono metterci in guardia. Per contenere questa violenza, gli Stati devono orientarsi a un patrimonio giuridico comune e rispettare quelle istituzioni responsabili della sua applicazione.
Alla luce di queste sfide, la Svizzera è profondamente convinta che il ricordo dell’Olocausto vada custodito affinché la storia non si ripeta, stando alla consigliera federale, con un attenzione speciale all’educazione delle giovani generazioni.
La presidente della Confederazione sarà a Auschwitz-Birkenau accompagnata per l’occasione da due sopravvissuti, i fratelli Alfred e Rudolf Popper, che partecipano alla commemorazione per la prima volta dalla loro liberazione nel 1945. Oltre a Keller-Sutter, saranno presenti una quarantina di capi di Stato e di Governo, nonché esponenti di organizzazioni internazionali.
In base alle stime, nel campo di Auschwitz-Birkenau furono assassinate dal regime nazionalsocialista più di un milione di persone. Nel 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 27 gennaio Giornata Mondiale di Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto.
Come accennato, per la Svizzera è importante mantenere vivo il ricordo dell’Olocausto. È lo stesso obiettivo che persegue l’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, di cui la Svizzera fa parte dal 2004, finanziando anche la Fondazione internazionale per la conservazione dell’ex campo di concentramento.
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