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Svizzera, disoccupazione al minimo degli ultimi 10 anni

Il numero di senza lavoro in Svizzera ha raggiunto, nel 2018, il valore più basso degli ultimi 10 anni. Lo comunica martedì la Segreteria di Stato dell'economia, che ha anche sottolineato come l'obbligo di annuncio di posti vacanti sembra dare i suoi frutti. È tuttavia ancora troppo presto per capire se la misura ha avuto l'effetto di ridurre l'immigrazione, uno dei principali motivi per la quale è stata introdotta. 

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Secondo le stime della Segreteria di Stato dell’economia (Seco)Collegamento esterno, che si basano sul numero di persone iscritte presso un Ufficio regionale di collocamento, nel 2018 il tasso di disoccupazione medio è ammontato in Svizzera al 2,6%, 0,6 punti percentuali in meno dell’anno precedente. Il numero medio dei disoccupati su base annua è stato di 118’103 persone, pari ad una diminuzione di 25’039 unità (17,5%) rispetto al 2017. 

In Ticino il tasso medio si è attestato al 3,0%, nei Grigioni all’1,3%. I disoccupati erano mediamente 4’953 e 1’476.

Fra gennaio e luglio 2018 la disoccupazione è fortemente scesa, di oltre 43’000 unità, passando da 149’161 a 106’052 persone. In estate e autunno, i dati mensili sulla disoccupazione si sono arrestati sui valori minimi, salvo la trascurabile impennata provvisoria dei giovani senza lavoro, che si presenta ogni anno nel mese di agosto per le consuete uscite dai corsi di formazione, viene spiegato in un comunicato della Seco.

Al deciso calo del primo semestre si è contrapposto quindi soltanto un aumento di circa 13’600 persone, pari a meno di un terzo; il totale di 119’661 unità a fine dicembre rappresenta il minimo storico da dieci anni a questa parte.

Il tasso di disoccupazione giovanile (da 15 a 24 anni) è mediamente di 0,7 punti percentuali inferiore rispetto a quello dell’anno precedente e si attesta a una media annua del 2,4%. Anche il tasso di disoccupazione fra i lavoratori più anziani (a partire dai 50 anni), pari al 2,5%, è sceso (-0,3 punti percentuali rispetto al 2017).

Meno di 200’000 persone cerca d’impiego

A inizio anno il numero di persone in cerca d’impiego (somma delle persone in cerca d’impiego registrate, disoccupate e non) superava le 210’000 persone. Nei mesi seguenti vi è stata una rapida diminuzione, con il dato di settembre, pari a 178’499 persone, che risulta non solo il più basso del 2018 ma anche dall’ottobre 2012.

Da ottobre il dato ha tuttavia ripreso a salire a grandi passi e a fine dicembre ha raggiunto le 197’950 persone, restando per la prima volta dal 2012 ancora al di sotto della soglia dei 200’000 a fine anno. La media su base annua indica un numero di 191’009 persone in cerca d’impiego, con un notevole calo di 15’139 unità rispetto alla media dell’anno precedente.

Uomo legge volantino di un Ufficio regionale di collocamento
Da luglio, i datori di lavoro devono annunciare presso gli Uffici regionali di collocamento (Urc o Rav, in tedesco) i posti di lavoro vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%. Keystone

L’obbligo di annuncio funziona bene

Secondo la SECO l’introduzione in luglio dell’obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8% si è svolta in maniera positiva: il forte aumento dei posti annunciati dimostra che i datori di lavoro rispettano tale obbligo. 

Questa misura, chiamata anche “preferenza indigena light”, era stata introdotta dopo anni di discussioni come legge di applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, accettata dal popolo nel 2014. 

Secondo la Seco è tuttavia ancora presto per verificare quale sia stato il vero impatto della misura sull’immigrazione.

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