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Messaggi pro-Hamas, chiuso l’Istituto sul Medio Oriente di Berna

tre persone davanti a uno schermo
Il rettore dell'Università di Berna Christian Leumann, al centro, affiancato dal decano della facoltà di filosofia Peter Schneemann e dal segretario generale dell'ateneo Christoph Pappa, ha presentato giovedì i risultati dell'indagine amministrativa sull'Istituto per gli studi sul Medio Oriente. © Keystone / Anthony Anex

Dopo i messaggi a favore di Hamas diffusi da un professore nel mese di ottobre, l'Università di Berna ha deciso di chiudere nella sua forma attuale l'Istituto per gli studi sul Medio Oriente e le società musulmane.

La direzione dell’Università di Berna ha annunciato giovedì la decisione di sciogliere l’istituto, sulla base delle conclusioni del rapporto di un’indagine amministrativa.

Nell’ottobre 2023, un preside dell’istituto aveva pubblicato su X dei messaggi che inneggiavano agli attacchi di Hamas ed era stato in seguito licenziato in tronco.

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Dopo l’accaduto, l’ateneo aveva deciso di avviare un’indagine amministrativa sul funzionamento dell’istituto e di sollevare temporaneamente dalle sue funzioni la co-direttrice, moglie del professore licenziato.

+ Il Governo svizzero vuole mettere al bando Hamas, ma cosa implica una simile decisione?

“Non ci sarà più un Istituto del Medio Oriente”, ha dichiarato giovedì il rettore Christian Leumann in una conferenza stampa. In ogni caso non nella sua forma attuale.

Entro la fine di giugno 2024, la Facoltà di Lettere e Filosofia presenterà una relazione sul riorientamento di questo istituto, che sarà posto sotto la sua supervisione fino alla realizzazione della nuova struttura. La co-direttrice riceverà anche un’ammonizione.

Disagio all’interno dell’Istituto

Il rapporto rileva che l’Istituto di studi sul Medio Oriente e le società musulmane è fortemente polarizzato e che il personale è profondamente insoddisfatto.

Nel documento si sottolinea anche che in seno all’istituto non è stata tracciata una linea di demarcazione chiara tra libertà di ricerca e impegno politico.

“Vorrei ribadire che l’Università di Berna condanna ogni forma di violenza e discriminazione. Nel dibattito attuale, questo vale in particolare per la discriminazione religiosa e, più specificamente, per l’antisemitismo”, ha sottolineato il rettore Christian Leumann.

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