Bar e ristoranti svizzeri chiusi almeno fino al 21 marzo
Il Consiglio federale (governo) ha sostanzialmente confermato mercoledì i suoi piani per la revoca delle chiusure anti-Covid: dal 1° marzo riapriranno negozi, musei, biblioteche e le aree all'aperto di zoo, giardini botanici, impianti sportivi e per il tempo libero. Fermi bar e ristoranti, la cui riapertura potrebbe però essere anticipata -su pressione dei Cantoni, che l'esecutivo ha consultato nel corso della settimana- al 22 marzo.
Le riaperture sottostanno naturalmente ai consueti piani di protezione: limiti di capienza, mascherine, distanziamento. Anche gli incontri tra familiari e amici saranno limitati, a 15 persone se all’aperto (non sono però consentiti eventi di associazioni o organizzazioni), a 5 persone al chiuso.
Rimane l’obbligo di telelavoro ovunque applicabile e restano vietate le manifestazioni e le competizioni sportive popolari per adulti. Come anticipato dal governo mercoledì scorso, i giovani potranno invece svolgere la maggior parte delle attività sportive e culturali; il limite d’età è stato peraltro innalzato da 18 a 20 anni (nati nel 2001 o oltre).
Quanto alla seconda fase, anticipata dal 1° aprile al 22 marzo, essa sarà subordinata a un esame della situazione epidemiologica: ogni nuovo allentamento resta dettato dalla cautela. Sui prossimi passi, il Consiglio federale si esprimerà il 12 marzo e comunicherà una decisione definitiva il 19.
L’invito della maggioranza dei Cantoni a permettere da subito una parziale riapertura del settore della ristorazione, vale a dire di consentire l’uso delle terrazze dal 1° marzo, è rimasto inascoltato. Di fronte ai media, il consigliere federale Alain Berset –”ministro” della sanità- ha ricordato gli aiuti economici previsti per il settore.
Nel servizio RSI, il punto su cosa cambia dal 1° marzo.
Da parte sua, il presidente della Confederazione Guy Parmelin ha respinto le accuse al governo di aver condotto una consultazione-alibi. La situazione, ha detto, resta fragile anche a causa della diffusione delle varianti più infettive del virus e l’evoluzione dei casi è seguita con molta attenzione sulla base di numerosi elementi, sia sanitari che economici.
Nel secondo servizio RSI, la reazione dei ristoratori.
Le prossime decisioni del Consiglio federale si baseranno su una serie di indicatori epidemiologici: il tasso di positività dei tamponi deve restare sotto il 5%, l’occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti Covid-19 non deve superare le 250 unità e il livello di riproduzione medio negli ultimi sette giorni deve restare inferiore a 1. Infine, il 17 marzo l’incidenza della malattia calcolata su 14 giorni non dovrà essere superiore a quella del 1° marzo.
Non sono previsti però automatismi.
Di fronte all’inflessibilità del governo esiste un rischio disobbedienza civile? Il commento del corrispondente RSI da Berna.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 24.02.2021)
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