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Test rapidi a tappeto e quarantene più brevi

Due uomini in abito formale prendono posto a un tavolo; accanto, bandiere svizzere; dietro, scritta Palazzo federale
I consiglieri federali Guy Parmelin e Alain Berset, responsabili del Dipartimento federale dell'economia e del Dipartimento federale dell'interno (al quale, in Svizzera, compete la sanità). Keystone / Peter Schneider

Test gratuiti anche per gli asintomatici e nuove regole sulla quarantena. È quanto ha stabilito mercoledì il Consiglio federale nell'ambito delle misure contro la pandemia di coronavirus. Il governo ha inoltre deciso nuovi aiuti economici per le aziende più colpite dalla crisi (i cosiddetti casi di rigore), mentre ha escluso un obbligo di testare i lavoratori frontalieri, anche qualora provengano da zone rosse.

Oltre metà dei contagi da Covid-19 avvengono probabilmente attraverso persone che non presentano sintomi né sanno di essere infette, indica il Consiglio federale in una notaCollegamento esterno. Per questo, da giovedì, la Confederazione si assumerà i costi dei tamponi anche per gli asintomatici nell’ambito di test su larga scala in luoghi come istituti sociosanitari, alberghi, scuole e imprese.

L’obiettivo è “proteggere meglio le persone particolarmente a rischio e combattere tempestivamente i focolai locali”, ha spiegato il ministro della sanità Alain Berset, che raccomanda l’esecuzione di test preventivi nelle case di cura e per anziani, negli istituti medico-sociali nonché nelle organizzazioni di cure e d’aiuto a domicilio. L’identificazione di focolai locali è importante alla luce delle nuove e più infettive varianti di SARS-CoV-2.

I costi non siano un freno

Il cambio di strategia -finora il governo invitava solo chi ha sintomi a farsi testare immediatamente- costerà circa un miliardo di franchi. Il Consiglio federale aveva approvato a metà dicembre lo svolgimento di test su persone asintomatiche -anche negli hotel e sul posto di lavoro- tuttavia non se n’era assunto i costi.

Per le imprese, ha sottolineato Berset, “è già possibile acquistare test rapidi ed eseguire test”. Ma visto che un eventuale focolaio in un’azienda rappresenta anche una questione di salute pubblica, i costi dei tamponi non dovrebbero essere un freno. I test rapidi saranno facoltativi, a meno che non vengano ordinati dal Cantone. In caso di risultato positivo, la persona interessata dovrà sottoporsi a un tampone PCR.

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Nel servizio RSI, le nuove misure sanitarie e le ricadute sui cantoni.

Il governo ha deciso di potenziare gli aiuti per i casi di rigore mettendo a disposizione altri 2,5 miliardi di franchi. La necessaria modifica di legge dovrà essere presentata al Parlamento nella sessione primaverile del 2021. La Confederazione dovrà inoltre assumersi i costi dell’assicurazione disoccupazione per finanziare l’indennità per il lavoro ridotto (cassa integrazione) anche nel 2021.

‘Test e rilascio’

Per quanto riguarda la quarantena, l’esecutivo ha stabilito che a partire dall’8 febbraio si potrà uscire di casa già al settimo giorno se il risultato del tampone (test antigenico rapido oppure PCR) è negativo, a patto di continuare a indossare una mascherina e tenersi a distanza di 1,5 metri dagli altri fino al termine ordinario della quarantena (10 giorni), assumendosi inoltre i costi del test.

Questa nuova strategia, chiamata ‘Test e rilascio’, vale anche per chi entra in Svizzera in provenienza da uno Stato o una regione con rischio elevato di contagio, che dovrà presentare la prova di un test PCR negativo effettuato non oltre 72 ore prima. Seguirà la quarantena, con possibilità di riduzione.

I frontalieri non rientrano in queste disposizioni, ha precisato Alain Berset, secondo il quale una misura del genere genererebbe solo caos. “Non ci è sembrato né necessario, né praticabile”, ha tagliato corto il capo del Dipartimento federale dell’interno.

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La reazione del presidente del Consiglio di Stato (governo cantonale) ticinese Norman Gobbi.

Sempre dal prossimo 8 febbraio, chi entra in Svizzera in aereo, battello, autobus o treno dovrà fornire i propri dati di contatto, anche se non proviene da un Paese o una regione a rischio elevato. In questo modo si potranno tracciare più facilmente e rapidamente i contagi e interrompere tempestivamente le catene di infezione.

Resta l’obbligo di presentare un test PCR negativo per chi giunge in aereo (da ovunque). Il controllo è effettuato prima dell’imbarco.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG e Quotidiano del 27.01.2021)

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