Nei ristoranti svizzeri il bicchiere è mezzo vuoto
I ristoranti in Svizzera sono riaperti da meno di due settimane e c'è già chi chiede un allentamento delle misure di protezione.
Due metri tra i tavoli e non più quattro persone per tavolo: le misure di sicurezza per proteggersi dal coronavirus stanno mettendo a dura prova i ristoranti. Il numero di coperti è stato in molti casi diviso per due e a volte i proprietari si chiedono se il santo vale la candela. Alcuni esercizi pubblici hanno infatti riaperto e già chiuso.
I clienti, inoltre, non sembrano aver così fretta di tornare ad assaggiare un pasto in un ristorante. Molti comuni sono venuti incontro agli esercizi pubblici, ad esempio permettendo loro di ingrandire la superficie delle terrazze.
Casimir Platzer, presidente di Gastrosuisse, l’associazione ombrello del settore, chiede ora al Governo di allentare un po’ le misure: “In Austria la distanza è di un metro. Da noi due. E per molti esercizi il limite di quattro persone per tavolo è un problema. Per non parlare della chiusura entro mezzanotte”.
Per l’epidemiologo Christian Althaus, che fa parte della task-force Covid-19, è però troppo presto: “È senza dubbio più sensato continuare a usare prudenza e allentare con cautela. Ora siamo in una prima fase e bisogna vedere se si riuscirà a mantenere bassi i contagi e a prevenire un’impennata”.
Il Governo svizzero, da parte sua, deciderà mercoledì sui prossimi passi da compiere per uscire dalla crisi causata dal coronavirus. Per il momento, però, se ciò riguarderà anche il settore della ristorazione.
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