Federazione di calcio tedesca sotto accusa
Il Ministero pubblico della Confederazione ha promosso l'accusa contro tre ex alti funzionari della Federazione di calcio tedesca (DFB), nonché contro un ex funzionario svizzero della FIFA. Gli imputati sono accusati di aver ingannato con astuzia, i membri di un'organizzazione di vigilanza del comitato organizzatore della DFB per i mondiali di calcio 2006 in Germania, in merito al vero scopo di un pagamento di circa 6,7 milioni di euro a Franz Beckenbauer.
L’accusa riguarda gli ex funzionari della DFB Horst Rudolf Schmidt, Theo Zwanziger e Wolfgang Niersbach, oltre che l’ex funzionario elvetico della FIFA Urs Linsi.
Nel luglio 2019 il MPC ha disgiunto il procedimento contro Franz Beckenbauer, anche lui imputato in questo caso, per condurlo separatamente. Un giudizio comune ritarderebbe inutilmente il procedimento contro gli altri imputati, poiché, secondo la prognosi attuale, lo stato di salute di Franz Beckenbauer non permette una sua partecipazione al dibattimento nel Tribunale penale federale o una sua audizione dinanzi alla giustizia, si legge in un comunicato odierno.
Chi sono gli alti funzionari?
Horst Rudolf Schmidt: vice presidente esecutivo del comitato organizzativo dei mondiali tedeschi e segretario generale della DFB fino al 2007.
Theo Zwanziger: presidente DFB dal 2006 al 2012 e responsabile delle finanze del comitato organizzativo dei mondiali tedeschi.
Wolfgang Niersbach: presidente DFB dal 2012 al 2015 e responsabile ufficio stampa nonché vice presidente esecutivo del comitato organizzativo dei mondiali tedeschi.
Con la mossa odierna il MPC può concludere le sue indagini in un procedimento significativo nell’ambito del complesso di inchieste sul calcio. Horst Rudolf Schmidt, Theo Zwanziger e Urs Linsi sono accusati di truffa in correità, mentre Wolfgang Niersbach (presidente DFB dal 2012 al 2015 e responsabile ufficio stampe e vice presidente esecutivo del comitato organizzativo dei mondiali) di complicità in truffa. Per quanto concerne il reato di riciclaggio di denaro, il procedimento è stato abbandonato in luglio.
La vicenda
La vicenda giudiziaria è piuttosto complessa. Dalle indagini emerge che nell’estate 2002 Franz Beckenbauer (presidente del comitato d’organizzazione dei mondiali di calcio Germania 2006, vinti ricordiamo dall’Italia) ha contratto da Robert Louis-Dreyfus (morto nel 2009, già CEO di Adidas e presidente dell’Olympique di Marsiglia) un prestito – a proprio nome – di 10 milioni di franchi. La cifra è stata impiegata a favore di un’impresa qatariota di Mohammed Bin Hammam, allora membro del comitato esecutivo e della commissione finanziaria della FIFA. Le indagini non hanno potuto chiarire in modo definitivo lo scopo di questo versamento.
Stando alle informazioni fornite da Beckenbauer, la cifra è stata chiesta da Mohammed Bin Hammam, rispettivamente dalla commissione finanziaria della FIFA, come contropartita al Comitato per i Mondiali 2006, per un fondo pari a 250 milioni lasciato a libera disposizione della FIFA. Siccome la DFB non ha voluto mettere a disposizione questa cifra, Beckenbauer l’ha personalmente versata servendosi del prestito.
Nell’aprile 2005 il debito personale di Beckenbauer è stato estinto trasferendo 6,7 milioni di euro (che in base al cambio dell’epoca corrispondevano alla somma dovuta in franchi) da un conto della DFB, rispettivamente del Comitato organizzatore, alla FIFA e poi, ancora nello stesso giorno, a un conto svizzero di Robert Louis-Dreyfus. L’accusa del MPC concerne il rimborso del prestito eseguito dagli imputati.
Franz Beckenbauer, Horst Rudolf Schmidt, Theo Zwanziger e Wolfgang Niersbach componevano la presidenza del Comitato organizzativo. Urs Linsi era allora segretario generale della FIFA e quindi primo interlocutore della presidenza del Comitato.
Gli imputati sapevano che la commissione presidenziale, che andava assolutamente coinvolta per un pagamento di questa entità, non avrebbe approvato l’estinzione del prestito con fondi della DFB. Per ottenere il rimborso, gli imputati lo hanno quindi presentato alla commissione come un cofinanziamento della DFB per l’inaugurazione dei Mondiali.
Il MPC formulerà le proprie richieste in occasione del dibattimento dinnanzi al TPF. Per gli imputati vale il principio della presunzione d’innocenza fino alla sentenza definitiva.
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