L’inno svizzero è uno, e va fissato per legge
La competenza di designare l'inno nazionale va affidata al Parlamento e di riflesso al popolo, che può impugnarne le decisioni con un referendum. Il Consiglio degli Stati, camera alta del legislativo svizzero, ha approvato mercoledì una mozione in tal senso.
L’autore, l’indipendente sciaffusano Thomas Minder, ha definito “sorprendente” il fatto che in una democrazia diretta come quella elvetica, i cittadini non abbiano voce in capitolo su musica e parole che rappresentano il Paese.
In effetti, la proclamazione dell’inno è ora prerogativa del Consiglio federale (governo), il quale però ha garantito che non prenderà decisioni in materia senza prima consultare il Parlamento. Allora qual è il problema?
“Nuovo inno”
La questione è tornata d’attualità nel 2016 e 2017, quando la Società svizzera di utilità pubblica SSUP, promotrice di un concorsoCollegamento esterno per un nuovo inno, propose ai comuni di intonare, in occasione della Festa nazionale, il testo vincitore della competizione.
La stessa SSUP riconosce che un inno può diventare tale soltanto se è il popolo a farlo proprio (cosa che non è accaduta: solo una ventina di comuni su 2’300 colse l’invito a cantare “Croce bianca: unità, campo rosso: libertàCollegamento esterno“), ma tutt’ora chiama la sua proposta “Nuovo inno”.
Minder crede che l’esistenza di un testo alternativo possa creare confusione e che l’inno ufficialeCollegamento esterno debba essere stabilito per legge, un po’ come l’aspetto della bandiera “è stabilito al millimetro”, al fine di evitare “che chiunque possa cambiarlo o sceglierne uno nuovo”.
L’attuale inno, il Salmo svizzeroCollegamento esterno, fu cantato per la prima volta (con testo in tedesco dello zurighese Leonhard Widmer su musica di padre Alberik Zwyssig di Wettingen) nel 1841. Fu dichiarato ufficialmente inno della Confederazione solo nel 1981, dopo essere stato adottato provvisoriamente per vent’anni.
Fino al 1961, nei momenti solenni, gli svizzeri intonavano ‘Ci chiami o patria’, brano ampiamente criticato fin dal XIX secolo poiché cantato sulla melodia dell’inno britannico, e quindi ritenuto incompatibile con l’identità svizzera.
Fonte: Dizionario storico della Svizzera
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