La televisione svizzera per l’Italia

E se Alberto Sordi fosse stato una spia?

alberto sordi
Alberto Sordi (in un'immagine del 1999) si era innamorato di Andermatt e della Valle dell'Orsera. Keystone / Juan Herrero

All'inizio degli anni Sessanta l'attore italiano voleva acquistare un terreno ad Andermatt, nella regione del San Gottardo. Le autorità federali però glielo impedirono: temevano che potesse carpire segreti militari.

La storia venuta alla luce in questi giorni grazie alle ricerche condotte nell’archivio del Canton Uri dal regista Felice Zenoni potrebbe tranquillamente essere la trama di una commedia, ma alla svizzera, più che all’italiana.

Oggi, grazie agli investimenti dell’imprenditore egiziano Samih Sawiris, Andermatt – punto nevralgico nelle Alpi, dove convergono i passi del San Gottardo, verso il Ticino, del Furka, verso il Vallese, e dell’Oberalp, verso i Grigioni – si è trasformata in una rinomata località turistica. Fino a pochi anni fa, invece, era conosciuta non tanto per le sue piste di sci ma soprattutto per la sua piazza d’armi, una delle più importanti della Svizzera.

vista dall alto di una località ricoperta di neve
Da alcuni anni Andermatt si è completamente trasformata, con la costruzione di diversi complessi di lusso e la modernizzazione degli impianti sciistici. © Keystone / Urs Flueeler

All’inizio degli anni Sessanta, Alberto Sordi si innamorò della regione e cercò di acquistare un terreno ad Andermatt per costruirvi una casa, come emerge dai documenti rinvenuti da Felice Zenoni, che ha ricostruito la storia in un articoloCollegamento esterno pubblicato dalla Urner Zeitung.

Non si conoscono i motivi per i quali l’attore italiano fu così affascinato dalla regione. “Non è stato James Bond – scrive Zenoni – perché Sordi aveva già scoperto la Valle dell’Orsera nel 1962, almeno due anni prima che Sean Connery incarnasse l’agente segreto sul Passo della Furka”. Forse Sordi voleva sfuggire alla frenesia di Roma, non allontanandosi comunque troppo dall’Italia.

Contenuto esterno

Le autorità comunali e cantonali diedero preavviso favorevole. L’arrivo di una stella della settima arte era una manna dal cielo per una località che non poteva di certo rivaleggiare con altre prestigiose stazioni turistiche delle Alpi.

Oggi le condizioni per gli stranieri e le straniere che vogliono acquistare beni immobili in Svizzera si sono relativamente allentate. All’epoca, però, le norme erano molto severe e l’acquisto doveva essere approvato dalle autorità federali.

“A repentaglio la sicurezza militare”

L’esercito si oppose con fermezza all’idea. “È chiaro che il terreno in questione è vicino a importanti installazioni militari – scriveva nel 1962 il capo della sezione fortificazioni, il brigadiere Brun, come riporta Zenoni. Il suo acquisto da parte di uno straniero rischia di mettere a repentaglio la sicurezza militare, indipendentemente dall’atteggiamento dell’acquirente nei confronti del nostro Paese”.

militari
Fino a pochi anni fa, Andermatt era conosciuta soprattutto per essere una delle piazze d’armi più importanti dell’esercito svizzero. Keystone / Urs Flueeler

Un’opinione condivisa da diversi altri dirigenti delle Forze armate. “La proprietà di terreni in prossimità di fortificazioni aumenta notevolmente le opportunità di pericolo militare, anche se l’area stessa è accessibile a tutti – faceva notare ad esempio un collaboratore dell’Amministrazione militare federale a nome del direttore. Nell’interesse della sicurezza nazionale, l’acquisto di terreni da parte di stranieri nelle vicinanze della fortezza di Andermatt deve quindi essere impedito ad ogni costo”.

Pareri che il Governo svizzero fece suoi, vietando la vendita del terreno.

Ricorso inutile

Alberto Sordi non si diede però per vinto e presentò ricorso tramite Franz Muheim, un celebre avvocato e politico del Canton Uri.

Quest’ultimo fece presente al Consiglio federale che l’area è attraversata ogni anno da decine di migliaia di persone, che possono osservare senza problemi le istallazioni militari.

Il Governo svizzero non volle però sentir ragione: “Nel raggio di un chilometro ci sono importanti edifici militari. Il fatto che il ricorrente ne sia a conoscenza o meno è naturalmente irrilevante in considerazione della loro natura segreta e il fatto che l’acquirente potrebbe causare un danno considerevole alla difesa nazionale è sufficiente come minaccia alla sicurezza militare”.

Sordi dovette così rinunciare definitivamente al sogno di una casa nelle Alpi svizzere e continuò a vivere fino alla sua morte nella sua Roma.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR