Per il Consiglio nazionale non è il momento di riconoscere l'indipendenza della Palestina.
Keystone / Anthony Anex
La Camera bassa del Parlamento elvetico non vuole riconoscere la Palestina come Stato indipendente.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Il Consiglio nazionale non vuole riconoscere la Palestina come Stato indipendente. Martedì ha respinto – con 131 voti contro 61 e 2 astenuti – un atto parlamentare del Partito socialista in tal senso. Tuttavia, il tema ha sollevato numerose domande in aula.
Dopo un dibattito dai toni accesi, alla fine solo socialisti e Verdi si sono espressi a favore del postulato del socialista zurighese Fabian Molina. Di recente, la Norvegia, l’Irlanda e la Spagna hanno annunciato di voler riconoscere lo Stato palestinese. Anche Molina riteneva che due Stati sovrani, Israele e Palestina, fossero la base per una pace giusta e duratura. Il suo postulato chiedeva il riconoscimento della Palestina, secondo i confini del 1967, a condizione che venissero rilasciati gli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023.
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Secondo l’autore del postulato, il Consiglio federale era “invitato” a seguire questa decisione e a comunicarla attraverso i consueti canali diplomatici. Il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha dichiarato in aula che la Svizzera ufficiale rimane a favore di una soluzione a due Stati in cui Israele e Palestina possano esistere fianco a fianco entro confini riconosciuti.
Tuttavia, il Governo non ritiene che sia il momento opportuno per riconoscere la Palestina. Inoltre, in un sistema bicamerale, il posizionamento di un solo consiglio non migliora la percezione all’estero di una chiara linea di politica estera svizzera. Al voto il plenum ha quindi seguito il parere del Governo.
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