Il ticinese Norman Gobbi è fra i candidati designati dall’Unione democratica di centro alla successione in Consiglio federale di Eveline Widmer-Schlumpf. Il nuovo ministro sarà eletto il prossimo 9 dicembre a Berna dall’Assemblea federale, il parlamento a camere riunite.
L’UDC, che rappresenta la destra anti-Ue e anti-immigrati, è il primo partito in Svizzera ma conta attualmente un solo consigliere federale su sette. Dopo il recente successo alle legislative, rivendica il secondo seggio in Governo e indicherà al Parlamento tre nomi tra cui scegliere.
La rosa dei nomi, formalmente, non è vincolante. Lo dimostra proprio la scelta, nel 2007, di Widmer-Schlumpf: esponente dell’UDC ma eletta da una cordata di centro-sinistra, accettò la carica e per questo fu espulsa dal partito.
Tutto lascia supporre, tuttavia, che dal prossimo 9 dicembre il Consiglio federale tornerà a rispecchiare la forza numerica dei partiti del Paese: 2 UDC, 2 socialisti, 2 liberali-radicali e 1 popolare-democratico.
La Lega, però, non è un partito federale. Al contempo, l’UDC raccoglie pochi consensi in Ticino, dove la Lega è il primo partito. Da qui la collaborazione tra i due, per proporre un consigliere federale italofono. Gobbi gode anche di un appoggio “insubrico”
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