È una trama degna dei migliori film di 007 quella che si sta delineando sugli ultimi due mesi di negoziati svoltisi a Losanna sul nucleare iraniano. Un virus sofisticatissino avrebbe infettato il sistema la rete informatica di un hotel ginevrino in cui avrebbero alloggiato illustri partecipanti alle trattative internazionali per carpire informazioni riservate su quanto veniva discusso. Tra i maggiori indiziati vi sarebbero i servizi segreti israeliani. Sul caso che sta venendo alla luce in riva al Lemano la Procura federale ha aperto un’inchiesta penale contro ignoti per attività illegali di spionaggio.
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Quella Svizzera dietro all’accordo “iraniano”
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