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Nuovo episodio antisemita a Davos

prospetti in inglese ed ebraico per gli ospiti ebrei di davos
Questi episodi non sono una novità a Davos. Keystone / Gian Ehrenzeller

Un nuovo episodio antisemita si è verificato nella località turistica di Davos, nel canton Grigioni. Un ospite ebreo di 19 anni ha sporto denuncia dopo essere stato picchiato e insultato da due individui.

Secondo Jonathan Kreutner, Segretario generale della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), la sicurezza degli ebrei è al momento critica ovunque.

Il violento episodio – secondo testimonianze della vittima – è avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì scorso. Kreutner ha incontrato il giovane lunedì, ha detto all’agenzia Keystone-ATS. Casi simili si sono moltiplicati nell’ultimo anno.

La polizia cantonale grigionese ha confermato l’aggressione. Secondo una portavoce, colluttazioni di questo tipo non avvengono di rado nelle serate in cui i giovani escono. La differenza in questo caso è che la vittima è di religione ebraica. Indagini sono in corso.

Secondo il Segretario generale della FSCI si tratta di campanelli d’allarme che dovrebbero avere un impatto sulle disposizioni di sicurezza. In alcune grandi città ciò è già avvenuto.

Di nuovo Davos

Si tratta di un nuovo episodio di antisemitismo a Davos, ha sottolineato Kreutner. Il contesto è però cambiato, con il conflitto in Medio Oriente che sembra ora essere il motivo delle aggressioni.

In passato si è registrata spesso tensione fra ospiti ebrei e popolazione della città grigionese. Lo scorso inverno aveva riempito le pagine dei giornali la storia di un ristorante di montagna che non affittava slitte agli ebrei. La coppia di gestori è stata condannata a fine luglio per discriminazione razziale.

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La visita Kreutner a Davos è parte di un progetto di dialogo. Dal 2019 membri della FSCI si rivolgono attivamente agli ospiti ebrei nella destinazione di vacanza per sensibilizzarli agli usi locali.

Gli obiettivi si raggiungono insieme

Kreutner si è quindi voluto fare un’idea della situazione sul posto. Da quanto constatato, l’umore rimane buono, molto più di quanto previsto da lui stesso. In generale, gli ospiti si mostrano aperti e amichevoli. Alcune persone lo hanno riconosciuto e gli hanno chiesto informazioni su possibili escursioni.

Anche una chiacchierata con una dipendente attiva nel turismo è stata valutata come positiva. Secondo la donna, quest’anno va meglio del solito e l’ambiente è buono. A questo proposito vi è anche a dire che, in parte a causa del conflitto, gli ospiti ebrei sono meno numerosi del solito.

“La sensazione che solo insieme si può arrivare a raggiungere gli obiettivi è maturata da entrambe le parti”, ha detto il Segretario generale, che si dice però anche cosciente del fatto che tutto può cambiare velocemente. Nemmeno i grandi sforzi per il dialogo hanno impedito l’episodio violento della scorsa settimana. D’altronde, i programmi di prevenzione non possono influenzare la politica mondiale.

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