Disabili e lavoro, al via Conferenza nazionale
Si è aperta giovedì a Berna la Conferenza nazionale per l’integrazione delle persone disabili nel mercato del lavoro. Nel discorso introduttivo, il consigliere federale Alain Berset ha sottolineato come “la solidarietà vissuta in Svizzera esige l’integrazione di tutte le persone”. Quella professionale dei disabili, ha detto il ministro della socialità, “è un vantaggio per i diretti interessati, per l’economia e per la società nel suo insieme”.
Alla Conferenza, che si snoderà in tre tappe sull’arco dell’anno, partecipano i principali attori coinvolti nell’integrazione dei disabili: associazioni di categoria, datori di lavoro, sindacati, medici, specialisti attivi in ambito scolastico e formativo, responsabili delle assicurazioni e istituzioni cantonali e federali. L’obiettivo è definire e sottoscrivere un piano direttore entro dicembre.
Il Telegiornale della RSI, in occasione dell’apertura della Conferenza, ha raccolto l’esperienza di reintegrazione di Gerold Solèr. Fino a dieci anni fa era contadino e ha avuto un grave incidente sul lavoro. Oggi è impiegato ad Alpina Vera, un’agenzia di marketing e commercializzazione di prodotti agricoli.
“Dopo l’incidente ho dovuto vendere tutto, abbandonare i miei programmi di vita e reinventarmi. Per me, lavorare vuol dire poter dimostrare le mie capacità e avere un’agenda quotidiana chiara”. In un anno e mezzo di prova a costo zero, Gerold ha potuto dimostrare le sue capacità a strappare un contratto che lo impegna due mezze giornate a settimana.
In Svizzera, sempre meno persone ricevono una rendita di invalidità. Ma l’integrazione di chi è invalido non è diventata più facile.
L’obiettivo della Confederazione è reintegrare 12’500 persone entro il 2018, ma si è lontani dal traguardo.
“Il mercato del lavoro di oggi è orientato al profitto e stressante e non si adatta facilmente alle persone disabili”, osserva Martin Bolthauser di Procap, l’Associazione svizzera di aiuto alle persone con disabilità. ”Per questo motivo queste persone non sono molto ricercate. Purtroppo è un dato di fatto.”.
Armonizzare gli interventi sarà quindi importante, ma serve anche un cambiamento di mentalità.
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