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Oggi in Svizzera – speciale votazioni

Care lettrici e cari lettori,

Come si presagiva dai sondaggi, i risultati delle votazioni federali di oggi sono stati risicati e a lungo incerti.

Alla fine, il popolo elvetico si è espresso contro l'ampliamento della rete autostradale e a favore del finanziamento uniforme delle cure. Per quel che riguarda le due revisioni del diritto di locazione, a emergere dalle urne sono stati, di stretta misura, due "no".

In questo bollettino parleremo anche di una votazione cantonale, quella su cui è stata chiamata alle urne la cittadinanza di Basilea Città sul finanziamento dell'Eurovision Song Contest, che l'anno prossimo si terrà nella città sulle rive del Reno.  

Buona lettura!

strada
Keystone / Gian Ehrenzeller

Il popolo svizzero ha detto “no” di misura (52,7% di voti contrari) al progetto di ampliamento autostradale proposto dal Governo e accettato dalla maggioranza del Parlamento. Un risultato che sorprende.

Il progetto – di un costo complessivo di 5,3 miliardi di franchi – aveva l’obiettivo di aumentare il numero di corsie in determinati punti dell’autostrada A1, che collega l’est e l’ovest del Paese. In questo modo si voleva anche evitare che il traffico si riversasse sulle strade cantonali e comunali.

Un’ampia alleanza guidata dall’Associazione traffico e ambiente (ATA) e dall’organizzazione ambientalista Straffico, sostenute dai partiti di sinistra, aveva lanciato con successo un referendum intitolato “Stop alla follia autostradale”.

Dai sondaggi era emerso che il risultato sarebbe stato risicato, ma un “no” è comunque una sorpresa, poiché generalmente le proposte governative tendono a guadagnare consensi con l’avanzare della campagna. Non in questo caso.

un medico assiste una persona su un letto di un centro ambulatoriale
Centro ambulatoriale dell’Ospedale cittadino di Zurigo. La riforma del sistema di finanziamento dell’assistenza sanitaria dovrebbe favorire il coordinamento tra i vari attori del settore. Keystone / Michael Buholzer

La riforma più radicale degli ultimi anni della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) è stata approvata dal popolo elvetico.

Il nuovo sistema di finanziamento delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS) è stato oggi accolto dal 53,3% dell’elettorato. Il testo armonizza la chiave di ripartizione delle spese per tre ambiti delle cure: le prestazioni stazionarie (quando si trascorre almeno una notte in ospedale), il trattamento ambulatoriale (quando si lascia l’ospedale il giorno stesso) e le cure a lungo termine in una struttura sanitaria o a domicilio.

Con l’approvazione della legge, in futuro i Cantoni pagheranno almeno il 26,9% dei costi netti (dopo la deduzione del contributo del o della paziente ai costi), mentre i premi di cassa malati finanzieranno un massimo del 73,1% degli stessi costi netti in tutti e tre i casi. Finora la percentuale variava a seconda del tipo di prestazione.  

  • I dettagli nell’articolo di Luigi Jorio
Donna alla finestra con bambini
In Svizzera, il 60% della popolazione vive in un appartamento in affitto. Keystone

Le due proposte delle autorità per modificare il diritto di locazione si sono infrante contro lo scoglio delle urne, anche se in modo risicato. Il popolo ha respinto sia le norme più severe per il subaffitto (51,6% di “no”), sia la disdetta facilitata del contratto di locazione (53,8%).

La nuova legislazione avrebbe permesso a chi possiede un immobile, sia esso residenziale o commerciale, di rifiutare il subaffitto che supera i due anni o che prevede condizioni abusive – come più persone del previsto residenti nell’immobile – o svantaggiose – come un aumento del canone ingiustificato per chi subaffitta. Le persone locatarie sarebbero state inoltre tenute a ottenere il consenso scritto da parte di chi affitta.

La seconda modifica di legge – anch’essa respinta – avrebbe permesso a chi possiede un immobile in affitto di recedere anticipatamente dal contratto di locazione per uso proprio, senza più bisogno di dimostrare una necessità specifica o urgente com’è il caso attualmente. Per il proprietario o la proprietaria sarebbe stato più facile disdire il contratto, dimostrando semplicemente un bisogno personale “importante e attuale”.

persone davanti a un manifesto
I rappresentanti dell’UDF nel giorno in cui hanno depositato le firme. Keystone / Georgios Kefalas

L’Eurovision Song Contest 2025 si terrà a Basilea nel formato finora previsto. Il popolo ha infatti approvato il credito cantonale da 37,5 milioni volto a finanziare le manifestazioni collaterali alla kermesse canora europea.

Oltre al programma collaterale, la somma servirà a finanziare le infrastrutture, la sicurezza, i trasporti e gli alloggi. Se avesse prevalso il “no”, il Cantone non avrebbe versato un centesimo. In quanto organizzatrice dell’evento, la Società svizzera di radiotelevisione SSR, di cui SWI swissinfo.ch fa parte, avrebbe potuto privare Basilea dell’ESC. L’ipotesi più estrema sarebbe stato l’intervento dell’Unione europea di radiodiffusione (EBU) che avrebbe potuto togliere alla Svizzera l’organizzazione dell’evento musicale.

Alla votazione si è arrivati in seguito a un referendum dell’Unione democratica federale (UDF), partito di ispirazione cristiana e conservatrice. Anche se il tema del voto era il credito cantonale, le motivazioni dell’UDF non erano di ordine economico. Il presidente del partito a livello nazionale, Daniel Frischknecht, aveva sostenuto in un’intervista che l’ESC mette in pericolo “l’ordine divino” e che negli ultimi 15 anni la kermesse è diventata una “piattaforma di propaganda per omosessuali e persone non binarie”.

  • L’articolo del mio collega Benjamin von Wyl

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