La televisione svizzera per l’Italia
Elicotteri alla riceca dei dispersi.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

dopo la notte degli Oscar che ha visto Oppenheimer trionfare, l'Ufficio federale di statistica ha pubblicato i dati sull'affluenza nelle sale cinematografiche svizzere. Nonostante le tante offerte delle piattaforme di streaming, nel 2023 i cinema nella Confederazione hanno registrato un'ottima affluenza. 

Per la prima volta dal 2019 la presenza nei cinema ha superato la soglia dei dieci milioni di spettatori, in progressione del 21% rispetto al 2022. E tutto questo anche se il costo dei biglietti sia salito e che il prezzo medio in Svizzera è di 16,30 franchi. 

Elicotteri alla riceca dei dispersi.
KEYSTONE

Cinque dei sei scialpinisti che erano dispersi da sabato sulle Alpi svizzere sono stati trovati senza vita

L’annuncio del ritrovamento è stato dato dalla Polizia cantonale vallesana. I sei scialpinisti svizzeri – che risultavano dispersi da sabato – hanno tra i 21 e 58 anni e cinque di loro appartengono alla stessa famiglia del Vallese mentre un’altra persona, una donna, arriva dal canton Friburgo.  

Le vittime – fa sapere la Polizia – erano alpinisti esperti e alcuni si stavano allenando per la massacrante gara di scialpinismo di fama mondiale in programma ad aprile, la Patrouille des glaciers, il cui tracciato passa anche lungo l’itinerario Zermatt-Arolla che i sei stavano proprio percorrendo. 

Secondo gli inquirenti, che questa mattina hanno fatto il punto della situazione, non è ancora possibile stabilire se gli alpinisti siano morti assiderati o sotto una valanga. Le ricerche della persona dispersa  proseguono nel settore della Tête Blanche, montagna che culmina a 3710 metri di quota e segna il confine tra Vallese e Italia. 

La foto ufficiale del Consiglio federale del 2024.
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La popolazione svizzera boccia cinque consiglieri federali su sette. Il preferito è il socialista basilese Beat Jans. 

Impietoso il risultato di un sondaggio dell’Istituto LeeWas che boccia cinque consiglieri federali su sette. Gli unici a raggiungere la sufficienza sono il socialista Beat Jans, il preferito dagli svizzeri, che ottenuto il voto di 4,38 su 6 e l’esponente dell’Unione democratica di centro  Albert Rösti che ha ricevuto una sufficienza risicata (4). 

Bocciati tutti gli altri “ministri” elvetici. Appena sotto la sufficienza troviamo la responsabile delle finanze federali, la liberale radicale sangallese Karin Keller-Sutter (3,96) e l’altro democentrista vodese Guy Parmelin (3,77). La più apprezzata dello scorso anno, la vallesana Viola Amherd (Centro), è crollata da una piena sufficienza (4,22) a una secca bocciatura (3,65). 

Come lo scorso anno, chiudono la classifica il liberale radicale ticinese Ignazio Cassis con 3,64 (3,69 nel 2023) e la socialista giurassiana Elisabeth Baume-Schneider con 3,16. Al sondaggio, effettuato tra il 29 febbraio e il 3 marzo dall’Istituto LeeWas per conto di Tamedia e 20 Minuten, hanno partecipato in totale 30’384 persone

Stazione di Zurigo.
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Le Ferrovie federali svizzere (FFS) tornano nelle cifre nere. Lo scorso anno l’utile netto è salito a 267 milioni di franchi. 

L’affluenza sui treni della principale compagnia ferroviara svizzera è tornata a livelli record del 2019, prima della pandemia: Ogni giorno le FFS hanno trasportato 1,32 milioni di persone, contro 1,16 nel 2022. Questo dato ha permesso di registrare un utile netto di 267 milioni di franchi, contro una perdita di 245 milioni l’anno scorso.  

L’altro dato incoraggiante per le ferrovie è che per la prima volta, dopo tre anni negativi, le linee a lunga percorrenza hanno fatto registrare risultati positivi, con un utile di 117 milioni di franchi, contro una perdita di 47 milioni nel 2022. 

Non è però ancora il tempo di esultare troppo. L’utile conseguito nel 2023 ha permesso infatti di ridurre in maniera marginale l’indebitamento della compagnia che scende da 11,44 a 11,26 miliardi. Per ritrovare finanze solide, le FFS dovranno puntare su un utile annuo di circa 500 milioni di franchi e ridurre le spese di 6 miliardi entro il 2030. 

Gente nella Bahnhofstrasse a Zurigo.
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Diversi cantoni a vocazione turistica chiedono allentamenti per le aperture domenicali dei negozi. 

La Confederazione sta rivedendo le norme per le aperture domenicali dei negozi e vuole creare le condizioni affinché i negozi “che offrono una determinata gamma di prodotti in zone urbane con turismo internazionale” possano impiegare personale la domenica per tutto l’anno senza autorizzazione. 

Le deroghe però verrebbero concesse solo alle località con almeno 60’000 abitanti e dove la percentuale degli ospiti alberghieri stranieri raggiunge una quota di almeno il 50%. Il previsto allentamento sarebbe possibile verosimilmente soltanto a Zurigo, Ginevra, Lucerna, Basilea, Losanna, Berna e Lugano. 

Gli altri centri resterebbero esclusi. La revisione dell’ordinanza della legge sul lavoro del Consiglio federale ha dunque suscitato ampie critiche: ha creato malcontento tra i partiti borghesi e le città, che hanno giudicato l’apertura insufficiente, mentre la sinistra e i sindacati si sono opposti a qualsiasi ammorbidimento del divieto di lavoro domenicale. 

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