Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all'estero,
allarme bomba bis. Ieri vi abbiamo parlato del falso allarme a Oberwinterthur. Oggi l'allarme è scattato all'aeroporto di Basilea-Mulhouse. Lo scalo è stato evacuato per motivi di sicurezza.
Negli ultimi mesi, l'aeroporto basilese è già stato evacuato più volte per la stessa ragione di oggi, ovvero la minaccia della presenza di esplosivi, poi sempre rivelatasi un falso allarme. E anche oggi il copione è stato lo stesso: poco prima delle 16 la polizia ha riaperto lo scalo.
Swisscom acquisterà il 100% di Vodafone Italia. Il Consiglio federale dà il suo benestare e il titolo in borsa vola.
Questa mattina Swisscom ha comunicato che ha stipulato accordi vincolanti per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia per 8 miliardi di euro (circa 7,7 miliardi di franchi al cambio attuale). L’obiettivo dichiarato è quello dar vita a un operatore leader in Italia grazie anche a Fastweb, già di proprietà di Swisscom.
Da parte sua, l’azionista di maggioranza, ovvero la Confederazione che detiene il 51% della compagnia, per voce del Consiglio federale, ha dato il suo benestare all’acquisizione. Il governo è stato informato tempestivamente in merito all’intenzione di acquisto e ha constatato che l’operazione “non è contraria ai suoi obiettivi strategici” e ha stabilito diverse condizioni per l’attenuazione dei rischi.
Non tutti sono però d’accordo. L’Unione democratica di centro (UDC) condanna fermamente le avventure all’estero delle aziende statali svizzere. Le imprese che godono di una garanzia statale di fatto non devono mettere a repentaglio il denaro dei contribuenti. Le borse, per contro, apprezzano l’operazione. A Londra le azioni del gruppo telecom guadagnano il 4% mentre sul listino di Zurigo l’azienda elvetica sale di oltre il 2%.
- La notizia la potete leggere sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Il contributo della collega Marija Milanovic su tvsvizzera.it.
- Il comunicatoCollegamento esterno odierno di Swisscom che è anche pronta ad entrare sul mercato dell’energia in Italia. Un approfondimento sempre su tvsvizzera.it.
La Patrouille Suisse ha i giorni contati. La Confederazione intende infatti dismettere i Tiger.
La squadriglia acrobatica Patrouille Suisse vola sui jet F5 Tiger. Su decisione del Dipartimento della difesa, questi aerei saranno messi in pensione entro la fine del 2027. Questo significa mettere fine anche alle acrobazie aeree. Lo ha detto oggi il comandante delle Forze aeree Peter Merz ai colleghi della radio SRF.
Spettacolari sì, ma non necessari. Secondo Merz l’esercito deve sistematicamente focalizzare i propri mezzi su nuovi sistemi a causa della situazione finanziaria. Come saranno i futuri spettacoli aerei non è ancora chiaro. La ministra della difesa Viola Amherd è attualmente in discussione con le Commissioni della politica di sicurezza.
Alla fine, sarà il Parlamento che dovrà pronunciarsi. Il jet – che può raggiungere una velocità di 1’700 chilometri orari, è lungo quasi 15 meri e un’apertura alare di otto metri – è in servizio in Svizzera dal 1978. La produzione è stata interrotta nel 1989 dopo 30 anni.
- La Patrouille Suisse rischia il grounding, come scrive la RegioneCollegamento esterno.
- TuttoCollegamento esterno sulla squadriglia acrobatica elvetica.
- La scheda tecnica dell’aereo da combattimento F-5E Tiger IICollegamento esterno.
Un terzo della popolazione è favorevole all’abbattimento preventivo dei lupi in Svizzera.
Da un sondaggio pubblicato oggi emerge che un terzo delle persone intervistate è favorevole all’abbattimento dei lupi. L’approvazione aumenta poi con l’età: quasi la metà delle persone tra i 60 e i 79 anni è per l’abbattimento prima che tali predatori causino danni, mentre tra coloro di età compresa tra i 18 e i 29 anni la percentuale scende al 20%. Contro l’abbattimento si è espresso il 46 del campione intervistato.
Perché abbattere o non abbattere i lupi? Chi è favorevole sostiene che i lupi non hanno nemici naturali e che i branchi devono essere regolati dall’uomo. I contrari giustificano la loro posizione sostenendo che tale misura non sarebbe necessaria se il bestiame fosse meglio protetto.
Un dato interessante è che il reinserimento del lupo è considerato importante dal 32% del campione. Più importante è ritenuto l’insediamento dello stambecco (76%). A metà classifica si colloca la reintroduzione del gipeto, con il 56%. La colonizzazione della lince e del castoro è stata considerata importante dal 47%.
- Sul sondaggio l’articolo su tio.chCollegamento esterno.
- Dal primo dicembre 2023 è più semplice abbattere i lupi. Un contributo su tvsvizzera.it.
- Storia e cronologiaCollegamento esterno della ricomparsa del lupo in Svizzera.
Sono state sospese in Vallese le ricerche della persona dispersa nella regione della Tête Blanche.
La 28enne friburghese scomparsa non è più stata trovata dopo la tragedia in cui la scorsa fine settimana sono morti cinque sciescursionisti. Le ricerche sono proseguite fino a ieri e ora sono state sospese d’intesa con la famiglia, come comunica la Polizia cantonale vallesana, .
Era stata proprio la giovane che aveva inviato l’allarme tramite cellulare permettendo la localizzazione degli sventurati. Come per tutti i casi di persone scomparse, la polizia effettuerà sopralluoghi occasionali nella zona. Per gli investigatori, l’ipotesi più probabile è che sia caduta in un crepaccio.
Ricordiamo che i sei alpinisti, partiti da Zermatt e diretti ad Arolla, nelle Alpi vallesane, sono scomparsi sabato sul versante svizzero della Tête Blanche. Cinque di loro, tutti appartenenti alla stessa famiglia, sono stati ritrovati morti domenica sera. Si tratta di tre fratelli di 21, 27 e 30 anni, un loro cugino di 44 anni e uno zio di 58 anni, tutti residenti a Vex nel Vallese centrale.
- La notizia sul portale della RSICollegamento esterno.
- Ritrovati cinque dei sei sciescursionisti. Il contributo su tvsvizzera.it.
- Montagne particolarmente funeste in Vallese. Un approfondimento della RegioneCollegamento esterno.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative