Oggi in Svizzera
Cari lettori e care lettrici,
Con la globalizzazione e il turismo di massa, le cimici dei letti stanno facendo scalpore nelle grandi città europee. A Parigi hanno causato una vera e propria psicosi l'anno scorso, mentre a Ginevra sono diventate un flagello nei centri di accoglienza, spesso luoghi fatiscenti dove è difficile scovare questi animali indesiderati.
Per il momento, le autorità pubbliche non considerano queste cimici un problema di salute pubblica, in quanto non trasmettono malattie. Tuttavia, questo nemico che ci attacca nei nostri letti può avere gravi conseguenze per la nostra salute mentale.
Buona lettura!
Il responsabile dell’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA), lo svizzero Philippe Lazzarini, non è più autorizzato a visitare Israele o la Striscia di Gaza. Gli è stato rifiutato l’accesso al territorio palestinese per tre volte e il suo visto per Israele non è stato rinnovato, riferiscono i giornali del gruppo Tamedia.
“Questo fa parte della strategia per mettere a tacere non solo l’UNRWA, ma tutti coloro che si impegnano per una soluzione politica duratura e giusta”, afferma Philippe Lazzarini. Il capo della principale agenzia che fornisce aiuti umanitari a Gaza ha potuto visitare Israele per l’ultima volta a maggio. Da allora, il Governo israeliano non ha reagito alla richiesta di Philippe Lazzarini di prolungare il suo visto diplomatico e ha rifiutato le sue richieste di entrare nella Striscia di Gaza.
“L’UNRWA non è riuscita a prevenire l’infiltrazione di terroristi nei suoi ranghi e l’uso diffuso delle sue strutture da parte di gruppi armati”, afferma il Ministero degli esteri israeliano, responsabile della concessione dei permessi di soggiorno, senza però fare ulteriori commenti sulla decisione di non rilasciare un visto a Lazzarini.
Philippe Lazzarini non è l’unico dipendente delle Nazioni Unite a cui è stato impedito di recarsi nella regione colpita in conflitto. A dicembre, Israele ha rifiutato di prolungare il visto della coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite, Lynn Hastings, accusandola di essere troppo di parte. Un mese fa, anche ad Andrea De Domenico, un alto funzionario dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), è stato negato l’ingresso nel Paese.
- L’articolo del quotidiano svizzero tedesco Der BundCollegamento esterno (in tedesco, paywall)
A Ginevra, le cimici dei letti stanno invadendo gli alloggi dove trovano rifugio le persone migranti, riporta la Tribune de Genève. Nonostante le operazioni di disinfezione su larga scala, non si riesce a liberarsi degli insetti.
“Abbiamo riscaldato tutte le nostre cose, ma due giorni dopo ho trovato cimici e brufoli sui miei figli”, racconta Ali, che vive in un centro di accoglienza a Ginevra. Ripetere il processo, cambiare materasso e cambiare appartamento non ha risolto il problema. La famiglia di Ali combatte contro le cimici da due anni. “È molto stancante, soprattutto per i bambini”, dice.
Tutti i centri di emergenza contattati dal quotidiano ginevrino riscontrano lo stesso problema. Gli specialisti e le specialiste affermano che il tipo di edificio rende difficile il trattamento. “Le strutture più vecchie hanno molti nascondigli per le cimici dei letti”, afferma Patrick Horner, direttore di DetectDog.
Oltre alle conseguenze per la salute delle persone residenti, la presenza delle cimici sta privando di spazio le strutture di assistenza, in un momento in cui il sistema è già sotto pressione. Alla fine di luglio, l’Hospice général ha riferito che circa 70 stanze erano inutilizzabili in una delle sue strutture. Per il momento, tuttavia, le autorità pubbliche non hanno intenzione di sostenere i centri di accoglienza nella loro lotta, né dal punto di vista finanziario né da quello logistico.
- L’articolo de la Tribune de GenèveCollegamento esterno
A un anno dall’inizio dello studio sulla vendita controllata di cannabis a Zurigo, il primo bilancio è positivo. Le persone che partecipano al progetto stanno ricevendo consigli su come ridurre il loro consumo.
In dodici mesi, 300 kg di prodotti a base di cannabis sono stati venduti in 21 farmacie, club sociali e centri di informazione sulle droghe di Zurigo. Circa 2’100 persone hanno finora preso parte al progetto pilota autorizzato dal Governo svizzero
Più della metà delle persone partecipanti consuma marijuana almeno quattro volte alla settimana. Ai consumatori e alle consumatrici viene venduta canapa biologica coltivata in Svizzera con un contenuto controllato di THC. Nei punti vendita si cerca anche di offrire consigli, ad esempio suggerendo prodotti più leggeri. L’idea alla base del progetto è quella di svolgere un lavoro di prevenzione, offrendo al contempo un accesso controllato alla cannabis.
“Non ho ridotto il mio consumo, ma la qualità dei prodotti è molto migliore di quella delle droghe vendute al mercato nero”, testimonia un cliente del Social Club intervistato dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana RSI. L’informatico 36enne frequenta il locale più volte alla settimana e apprezza anche il fatto di poter conoscere altre persone che partecipano al progetto.
- Il reportageCollegamento esterno dei miei colleghi della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana RSI.
La sessione autunnale del Parlamento svizzero si apre lunedì per tre settimane. Diversi dibattiti saranno di particolare interesse per gli svizzeri e le svizzere all’estero.
I contributi per i figli dei pensionati potrebbero essere aboliti. Una mozione in tal senso è già stata adottata dal Consiglio nazionale (camera bassa). Il Consiglio degli Stati (camera alta) potrebbe seguire l’esempio. I e le parlamentari di destra criticano il fatto che queste rendite possano permettere alle persone emigrate di mantenere i figli di un coniuge straniero all’estero.
La legge sull’identità elettronica (e-ID) potrebbe compiere un ulteriore passo avanti. Dopo l’approvazione del Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati dovrebbe approvare il disegno di legge del Governo. L’Organizzazione degli svizzeri all’estero ritiene che questo sia un prerequisito per l’introduzione del voto elettronico.
La battaglia principale della sessione autunnale riguarderà l’esercito e il suo bilancio. Sebbene tutti i partiti concordino sulla necessità di migliorare la capacità di difesa della Svizzera, le opinioni divergono sulle modalità di finanziamento.
- L’approfondimento del mio collega Balz Rigendinger.
La foto del giorno
È un gioiello della Belle Époque, che fu frequentato anche dall’imperatrice Sissi. Dopo anni di abbandono, stanno per iniziare i lavori di ristrutturazione dell’ex teatro L’Alcazar di Territet, vicino a Montreux. I ripetuti incendi gli avevano fatto guadagnare il soprannome di “teatro maledetto”. I lavori per riportare in vita l’edificio dovrebbero durare tre anni. Il pubblico potrà visitare il sito durante le Giornate europee del patrimonio il 7 e l’8 settembre.
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