Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Oggi ricorre il primo anniversario dell'attacco terroristico perpetrato da Hamas contro Israele. In Svizzera si sono tenute numerose commemorazioni, in particolare domenica nelle sinagoghe. Diverse manifestazioni per la pace hanno chiesto la liberazione dei 101 ostaggi ancora detenuti.
Le pause pipì al lavoro, gli affitti esorbitanti nel cantone di Zugo e l'acconciatura mullet completano la mia selezione di notizie del giorno per un po' di leggerezza.
Domenica e lunedì si sono tenute in Svizzera diverse cerimonie per commemorare l’attentato in Israele del 7 ottobre 2023. Si è discusso dell’aumento dell’antisemitismo.
Domenica sera, più di 200 persone si sono riunite nella sinagoga di Berna per rendere omaggio alle vittime dell’attacco di Hamas. Non ci sono stati scontri durante l’evento, organizzato sotto stretta sorveglianza.
La cerimonia è stata l’occasione per Ralph Friedländer, presidente della Federazione svizzera delle comunità ebraiche (FSCI), di sottolineare che “l’insicurezza e l’antisemitismo sono aumentati: i casi di antisemitismo sono triplicati e gli attacchi fisici agli ebrei sono addirittura decuplicati”. Tuttavia, la Federazione non esprime un parere sulla politica israeliana – non è il suo ruolo, dice.
In qualità di rappresentante del Consiglio federale alla cerimonia, il Segretario di Stato Alexandre Fasel ha affermato che non vi è alcuna giustificazione per gli atti di violenza, aggressione e insulti di cui sono vittime anche le ebree e gli ebrei svizzeri.
Domenica sera, inoltre, circa 500 persone si sono riunite a Ginevra per chiedere la liberazione dei 101 ostaggi ancora detenuti da Hamas. Le loro foto sono state esposte sulla Place des Nations di Ginevra, insieme a quelle di circa 370 giovani uccisi al festival musicale di Nova un anno fa.
- L’articolo Collegamento esternodi SRF (in tedesco).
- L’intervista al presidente della FSCI Collegamento esternoa cura della RSI.
Al lavoro il tempo trascorso al bagno può essere detratto dall’orario di lavoro? Un tribunale di Neuchâtel ha dato ragione a un’impresa di orologeria.
Alla Jean Singer et Cie, un’azienda che produce quadranti per orologi, il personale è tenuto a timbrare quando va in bagno. Secondo l’Ufficio delle relazioni e delle condizioni di lavoro del canton Neuchâtel, questo obbligo non è conforme ai principi della Legge federale sul lavoro. Nel gennaio 2022, ha quindi chiesto all’azienda di modificare la sua prassi.
Ma la Jean Singer et Cie si è rifiutata di dare seguito alla richiesta. Dopo un tira e molla con le varie autorità, il caso è stato infine portato in tribunale. E l’azienda ha vinto, perché “la nozione di pausa non è chiaramente definita dalla legge”, secondo la sentenza del Tribunale cantonale.
Tuttavia, la Corte ha ritenuto che l’obbligo di timbratura discrimina le donne. Durante il ciclo mestruale, infatti, le lavoratrici sono costrette ad andare in bagno con maggiore frequenza e per periodi più lunghi. Il tribunale ha quindi chiesto al produttore di orologi d’introdurre misure per ridurre queste disuguaglianze.
- La notizia Collegamento esternoriportata da RTS (in francese).
I politici di milizia nel Parlamento federale sono sempre meno. È quanto emerge da uno studio dell’Università di Losanna.
Dei 246 membri del Parlamento svizzero attualmente in carica, oltre il 40% si occupa principalmente di politica. Questo dato è in crescita rispetto alla scorsa legislatura (35,8%).
Le ragioni di questa tendenza sono molteplici, non da ultima la crescente complessità del lavoro parlamentare. Ma soprattutto, i membri eletti guadagnano ormai abbastanza per vivere. La loro “retribuzione rimane [comunque] una delle più basse nel confronto internazionale”, spiega Andrea Pilotti, politologo dell’Università di Losanna e autore dello studio.
Il ricercatore mette anche in prospettiva lo status del politico di milizia: “In realtà, […] quando chiediamo loro quanto tempo dedicano al loro mandato parlamentare, per la stragrande maggioranza si tratta di non meno del 50-60% del loro tempo lavorativo durante la settimana”.
Questo elevato livello d’impegno spiega perché le e gli indipendenti sono sovrarappresentati in Parlamento rispetto alle salariate e a i salariati. Per loro è più facile conciliare la vita professionale con quella politica.
- L’articolo Collegamento esternodi RTS (in francese).
Nel canton Zugo (Svizzera centrale), gli affitti sono così alti da allontanare le e gli abitanti della classe media. Nemmeno le tasse particolarmente favorevoli riescono a compensare gli affitti elevati.
Negli ultimi 10 anni, il saldo migratorio netto di cittadine e cittadini svizzeri è stato negativo nel canton Zugo. Tuttavia, la popolazione continua a crescere grazie all’immigrazione internazionale. Questa situazione è probabilmente il risultato della strategia del Cantone di attrarre le grandi imprese internazionali e i ricchi del mondo con tasse molto basse. E questo fa aumentare gli affitti.
Il Governo di Zugo è consapevole del problema. La scorsa settimana, il Consiglio di Stato ha presentato un pacchetto di misure per contenere l’esplosione dei costi delle abitazioni. Ma non ha intenzione di abbandonare la sua politica di bassa tassazione, che è la causa principale dell’aumento dei prezzi degli immobili.
Le e gli abitanti di Zugo sono delusi dal fatto che il Cantone stia “perdendo il suo passato e quindi la sua memoria”. “Sono cresciuto nel cuore di Zugo. Oggi, quando cammino per la città, difficilmente incontro qualcuno che conosco. Invece, ovunque si parla inglese”, dice Renato Ugolini, un cittadino di Zugo.
- Le spiegazioni del Blick in franceseCollegamento esterno o in tedescoCollegamento esterno.
La foto del giorno
La Foire du Valais, tenutasi questo fine settimana a Martigny, ha fatto da cornice alla prima edizione del “Campionato svizzero di taglio mullet”. La competizione ha assunto la forma di una consultazione online, che ha raccolto quasi 11’000 voti, e di una sfilata domenica alla quale hanno partecipato più di 150 persone, tra cui 20 donne.
Il taglio mullet ha raggiunto il suo apice negli anni Ottanta.È caratterizzato da capelli tagliati più corti davanti, sopra e ai lati, ma più lunghi dietro.
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