Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Gli stormi di gru cenerine della nostra foto del giorno hanno sorvolato oggi una Svizzera preoccupata. Innanzitutto, per la situazione in Medio Oriente, con la decisione di Israele di vietare l'UNRWA. C'è inquietudine anche per la qualità dell'aria nella Confederazione che, pur essendo migliorata, non raggiunge ancora gli obiettivi che il Paese si è fissato.
Oltre a questi due temi, nel nostro bollettino quotidiano parleremo anche di assistenza sociale e del silenzio nei confronti della stampa scritta dietro cui sembra essersi rinchiuso quest'anno il ministro degli esteri.
Buona lettura!
La Svizzera ha espresso la sua preoccupazione per la decisione di Israele di vietare l’attività dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente.
A inquietare Berna sono le implicazioni umanitarie, politiche e legali delle scelte effettuate lunedì dal Parlamento israeliano, si legge in una presa di posizione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) pubblicata nella notte su X. La Svizzera si allinea così alle critiche espresse da altri Paesi europei, tra cui l’Italia.
Con le leggi approvate ieri dal Parlamento israeliano, l’agenzia ONU viene privata delle immunità legali e la sua capacità di fornire supporto alla comunità palestinese a Gerusalemme est e in Cisgiordania si riduce. La misura è stata approvata nonostante gli Stati Uniti avessero chiesto a Israele, che accusa l’UNRWA di intrattenere stretti legami con Hamas, di respingerla.
I legami dell’UNRWA con Hamas erano stati discussi in settembre anche dal Parlamento elvetico. Una mozione di Daniel Züberbühler dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), che chiedeva di interrompere i finanziamenti svizzeri all’agenzia dell’ONU, è stata approvata dal Consiglio nazionale, contro i pareri della commissione competente e del Governo. Il Consiglio degli Stati deve ancora esprimersi in merito.
- L’articolo della NZZCollegamento esterno (in tedesco)
La qualità dell’aria in Svizzera è migliorata, ma ulteriori sforzi sono necessari per raggiungere gli obiettivi che il Paese si è fissato.
È quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dal Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa). Lo studio afferma che sono stati raggiunti importanti successi in particolare per quanto riguarda gli inquinanti atmosferici come biossido di zolfo, monossido di carbonio e metalli pesanti quali piombo, cadmio e zinco.
Tuttavia, nel 2023 i valori limite per l’ozono sono stati superati in tutte le 16 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, in alcuni casi in modo significativo. In Ticino anche le concentrazioni di polveri fini hanno oltrepassato la soglia limite.
Inoltre, l’apporto di azoto negli ecosistemi è ancora troppo elevato. L’obiettivo di una buona qualità dell’aria non è quindi ancora stato raggiunto e sono necessarie ulteriori riduzioni delle emissioni, indica l’UFAM.
La notizia ripresa da BlickCollegamento esterno (in francese) e RSICollegamento esterno
I tassi di aiuto sociale nelle città Svizzere sono al livello più basso da molto tempo a questa parte, ma si registra un aumento dei casi di coloro che devono ricorrere all’assistenza a causa di problemi psichici.
I tassi di aiuto sociale misurano la percentuale di persone che ricevono l’assistenza rispetto al totale della popolazione residente. Nel 2023, indica oggi l’Iniziativa delle città per la politica socialeCollegamento esterno, in 12 delle 14 città prese in esame i tassi erano inferiori a quelle del 2019, in 11 addirittura a quelli di dieci anni fa. Le città prese in considerazione sono: Basilea, Berna, Bienne, Coira, Losanna, Lucerna, San Gallo, Sciaffusa, Schlieren, Uster, Wädenswil, Winterthur, Zugo e Zurigo. Secondo questi Comuni, la tendenza è dovuta in particolare a un mercato del lavoro fiorente. Quasi tutti i settori sono alla ricerca di personale.
Dal rapporto emerge però anche che sempre più persone che usufruiscono dell’assistenza sociale soffrono di problemi di salute mentale. 13 su 14 città hanno registrato un aumento di questi casi negli ultimi cinque anni. Secondo autori e autrici del rapporto, nella maggior parte dei Comuni esaminati non ci sono sufficienti opportunità di valutazione e terapia rapida, soprattutto per bambini, bambine e giovani.
- Più dettagli su SRFCollegamento esterno (in tedesco) e RSICollegamento esterno
Il ministro del silenzio. Così oggi il quotidiano francofono Le Temps descrive Ignazio Cassis, criticando neanche troppo velatamente l’assenza del responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) dalla stampa scritta e dai media in generale.
Le Temps sottolinea come Cassis abbia rifiutato ogni domanda di intervista approfondita da un anno a questa parte. Una strategia che il giornale considera sorprendente, dati il contesto geopolitico attuale e la carica che il ticinese ricopre.
Il portavoce del DFAE Nicolas Bideau, dal canto suo, sottolinea che Cassis risponde volentieri praticamente a tutte le domande dei media durante i suoi spostamenti in Svizzera e all’estero e che si è espresso regolarmente durante le conferenze stampa convocate in seguito alle decisioni governative, in particolare quelle riguardanti il Medio Oriente e l’Ucraina. A differenza dei suoi colleghi in Consiglio federale, aggiunge Bideau, quest’anno nessun tema di votazione era legato a un dossier di sua responsabilità, mentre quelli di sua competenza “necessitano una comunicazione istituzionale che si basa su decisioni esecutive”.
Sono spiegazioni che tuttavia, scrive le Temps, non convincono del tutto neanche diversi membri “altolocati” del Partito liberale radicale (PLR, destra, il partito rappresentato da Cassis). Senza fare nomi, il quotidiano cita queste personalità di spicco. Da un lato difendono il ministro, spiegando che potrebbe aver avuto qualche “cattiva esperienza” con i media e che alcuni dossier, in particolare quello europeo, necessitino di “prudenza”. D’altro canto, riconoscono che “dei tweet non rimpiazzano un articolo di fondo” e che talvolta è importante che “il capo, di persona, si esprima. Il che fa parte della sua funzione”.
- L’articolo di Le TempsCollegamento esterno
Foto del giorno
In questi giorni con un po’ di fortuna nei cieli svizzeri si potranno ammirare degli stormi di gru cenerine che stanno sorvolando il Paese diretti verso la Spagna e il Nordafrica.
Il periodo di migrazione è ancora agli inizi, ma sembra molto promettente, ha riferito martedì la Stazione ornitologica Svizzera di Sempach.
Il loro percorso non le porta normalmente a sorvolare la Svizzera. Tuttavia, l’Istituto ornitologico svizzero sottolinea che il numero di gru osservate è aumentato dal 2011, sebbene sia ancora fluttuante.
Invece di sorvolare l’Ungheria e l’Italia, passano per la Camargue, in Francia. Questo cambiamento è stato indubbiamente favorito dai forti venti orientali, scrive la stazione di Sempach.
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