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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Due settimane fa aveva fatto discutere il rimpatrio in Afghanistan di due persone condannate con una sentenza definitiva in Svizzera, il primo dal ritorno al potere dei talebani. Un caso analogo è la prima notizia del nostro bollettino quotidiano. A essere rinviati in patria dalla Confederazione, questa volta, sono tre ucraini. Non era mai successo dall'inizio dell'invasione russa.

Le autorità elvetiche si sono invece opposte al trasferimento, chiesto dall'Italia, di un uomo sospettato nella Penisola di essere l'autore materiale di una strage, nel 1974.

La nostra selezione di notizie del giorno si chiude con la partecipazione del ministro degli esteri alla Conferenza sulla pace in Ucraina tenutasi a Montreal e con i dubbi che un referendum getta sull'organizzazione dell'Eurovision Song Contest 2025 a Basilea.

Buona lettura!

aeroporto
Keystone / Gaetan Bally

La Svizzera ha rimpatriato in Ucraina tre uomini condannati in Svizzera per aver commesso gravi crimini nel Canton Zurigo. Nel loro Paese d’origine potrebbero ora essere mandati al fronte.

È la prima volta dall’inizio dell’invasione guerra nel febbraio del 2022 che la Confederazione rimpatria dei criminali ucraini, sottolinea la NZZ. La notizia è stata confermata al quotidiano zurighese dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Non è chiaro cosa succederà ai tre uomini una volta superato il confine ucraino, ma è probabile che verranno arruolati. Kiev ha bisogno di ogni persona abile al servizio militare per resistere all’invasione russa e ha recentemente alzato la pressione sugli ucraini che risiedono all’estero.

È giustificabile per la Svizzera deportare persone – anche se criminali – verso un Paese devastato dalla guerra, chiede la NZZ? La SEM risponde che “la ragionevolezza del rimpatrio non deve essere valutata per i criminali condannati che sono stati espulsi dal Paese“. L’unica cosa che va tenuta in considerazione è il rischio di persecuzione e di violazione dei loro diritti umani. “Un possibile arruolamento nel servizio militare non è un ostacolo in questo caso”, precisa la SEM.

uomo accasciato vicino a cadavere coperto da bandiera
AP

Le autorità svizzere hanno negato il trasferimento il Italia – presso il tribunale dei minori di Brescia – di Marco Toffaloni, imputato per un attentato risalente al 28 maggio 1974, la strage di Piazza della Loggia.

Toffaloni è accusato di essere l’esecutore materiale dell’attentato di matrice di neofascista avvenuto a Brescia; avrebbe, secondo l’accusa, messo un bomba in un cestino che, cinquant’anni fa, provocò otto morti e oltre 100 feriti tra le persone partecipanti a un comizio sindacale.

Cittadino svizzero da anni, per le autorità elvetiche il reato di strage di cui è accusato è prescritto. Per l’Italia, invece, Toffaloni, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, può essere processato. Il tribunale dei minori di Brescia avrebbe dovuto ascoltare il fratello oggi, ma l’uomo risulta irreperibile. Il processo è stato quindi rinviato al 14 novembre.

Cassis
Keystone / Salvatore Di Nolfi

La Svizzera continuerà a lavorare per una pace duratura in Ucraina. Lo ha affermato il Consigliere federale Ignazio Cassis in occasione di una conferenza ministeriale tenutasi a Montreal, in Canada.

Quello di Montreal conclude la serie di vertici organizzati sulla scia della Conferenza sulla la pace in Ucraina tenutasi in giugno nella Confederazione, sul Bürgenstock (Canton Nidvaldo). Dopo la sicurezza alimentare e la sicurezza nucleare, in Canada si è discusso di aspetti umanitari e di pace.

La Svizzera, precisa un comunicato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ha insistito sul rispetto delle Convenzioni di Ginevra. Le personalità presenti hanno inoltre chiesto lo scambio di tutti i prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e il ritorno in Ucraina dei bambini, delle bambine e dei prigionieri politici deportati. In vista di una seconda Conferenza sulla pace, Berna ha detto di voler partecipare alle discussioni che mirano a coinvolgere anche la Russia.

Gruppo di persone
Keystone / Georgios Kefalas

La democrazia elvetica potrebbe mettere i bastoni tra le ruote all’Eurovision Song Contest, in programma il prossimo maggio a Basilea. Ma fino a che punto?

La settimana scorsa l’Unione democratica federale (UDF, partito evangelico-conservatore) ha annunciato di aver ottenuto il numero sufficiente di firme per portare al voto, probabilmente il 24 novembre, il popolo di Basilea-Città sul credito da 37,5 milioni che il Parlamento cantonale aveva approvato per sostenere la manifestazione musicale.

La Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF spiega che anche qualora il referendum contro il credito venisse approvato in votazione, l’ESC si terrebbe comunque a Basilea, nella St-Jakobshalle. Tuttavia, il Cantone non sarebbe più autorizzato a sostenere il programma. La manifestazione si ridurrebbe a un semplice evento televisivo. Tutte le feste e gli eventi paralleli ufficiali previsti nella città dovrebbero essere cancellati.

Anche se formalmente il referendum è contro il credito, l’UDF sembra essere più preoccupato dai presunti contenuti “anti-cristiani” della manifestazione. “[All’ESC] i simboli cristiani sono vietati, ma celebrazioni e riferimenti satanici sono ammessi”, afferma il membro del partito Samuel Kullman. In una recente intervista alla NZZ il presidente dell’UDF, Daniel Frischknecht aveva dichiarato che l’ESC mette in pericolo “l’ordine divino”. A suo parere, negli ultimi 15 anni la kermesse sarebbe diventata una “piattaforma di propaganda per omosessuali e persone non binarie”.

giostre
Keystone / Georgios Kefalas

Foto del giorno

Indipendentemente da ciò che succederà con l’Eurovision Song Contest, quel che è certo è che la città di Basilea ama divertirsi. E anche l’arrivo della “brutta stagione” è un’occasione per fare festa. Da oltre 550 anni, giovani e meno giovani si lanciano nel trambusto della Herbstmesse (Fiera d’autunno) che si tiene in tutto il centro della città.

C’è chi cerca una scarica di adrenalina sulle giostre, chi invece si lascia prendere per la gola, con specialità culinarie come Beggeschmutz, Doppeldecker o Chäsbängel (neanche io so esattamente di cosa si tratti, ma la mia collega basilese mi assicura che sono delle leccornie).

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