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persona nella neve

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

La selezione odierna di notizie ha un tocco festivo. Giovedì i media elvetici si sono concentrati sul ritorno della neve e sul destino del foie gras sulle tavole elvetiche.

In questo bollettino vi presenteremo anche la nuova direttrice della polizia federale e vi parleremo del lancio di test per una democrazia più digitale.

Buona lettura!

BErna nella neve
Keystone / Peter Klaunzer

Al bar, in ufficio o sui mezzi pubblici, la neve è stata il grande argomento di discussione di giovedì. Gran parte della Svizzera si è risvegliata sotto una coltre bianca.

Dopo le zone montuose la scorsa settimana, mercoledì sera la neve ha raggiunto anche le pianure della Svizzera francese e la regione di Berna (foto). Questa prima offensiva invernale arriva leggermente prima del solito. Normalmente, secondo MeteoSvizzera, la prima neve misurabile cade in pianura tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre.

Come sempre, l’arrivo dei primi fiocchi ha causato una certa confusione sulle strade. Quest’anno il problema più grave si è verificato sull’autostrada A12. Il tratto che collega il sud del cantone di Friburgo alla regione di Vevey è stato chiuso per alcune ore in entrambe le direzioni mercoledì sera.

Questo primo assaggio d’inverno rischia di essere intenso, poiché la Svizzera è attualmente attraversata dalla tempesta “Caetano“. In alcune zone di pianura potrebbero ancora cadere più di 20 cm di neve. Tuttavia, sarà di breve durata: un netto disgelo è previsto già entro la fine della settimana.

foie gras
Keystone / Jean-Christophe Bott

A poco più di un mese dalle festività invernali, il foie gras torna a far parlare di sé in Svizzera. Nella riunione settimanale di ieri, il Consiglio federale ha respinto un’iniziativa popolare volta a vietare questo alimento tanto saporito quanto controverso.

L’argomento potrebbe sembrare aneddotico, ma è ben presente nella stampa di questo giovedì. Si tratta infatti di una questione particolarmente divisiva. La Svizzera occidentale, culturalmente vicina alla Francia, vede il divieto del foie gras come un attacco alla tradizione culinaria, mentre il resto del Paese pone maggiore enfasi sul benessere degli animali.

Il Governo ha respinto l’iniziativa contro il foie gras senza presentare una controproposta. Ritiene che un divieto d’importazione non sia compatibile con gli accordi internazionali conclusi dalla Svizzera. Propone invece d’introdurre un sistema di dichiarazione obbligatoria che consenta alla clientela d’identificare il metodo di produzione degli alimenti.

Per la cronaca, l’iniziativa popolare “Sì al divieto d’importazione del foie gras” chiede di vietare le importazioni di questo prodotto e dei suoi derivati in Svizzera. Il divieto si applicherebbe anche ai privati, che non potrebbero più importarlo per il proprio consumo personale. Starà ora al Parlamento esprimersi, e poi al popolo.

Jans e Wildi-Cortes
Keystone / Peter Schneider



È stato annunciato il nome della nuova direttrice
dell’Ufficio federale di polizia (fedpol)
. Il Consiglio federale ha nominato Eva Wildi-Cortés, che succederà all’attuale direttrice Nicoletta della Valle il primo febbraio.

Eva Wildi-Cortés è una figura già nota a fedpol. Dal 2012 dirige la Direzione gestione delle risorse e strategia e dal 2016 è vicedirettrice dell’Ufficio federale. “Soddisfa pienamente i requisiti della posizione, grazie al suo curriculum e alla sua lunga e ricca esperienza nell’amministrazione e nell’ambiente del lavoro di polizia”, si legge nel comunicato stampa del Consiglio federale.

Secondo diversi quotidiani, tuttavia, la questione di genere ha svolto un ruolo importante. Si suppone che il ministro socialista Beat Jans incaricato del dossier avrebbe favorito una candidatura femminile. Citato dal quotidiano Le Temps, lo stesso Jans ha risposto sobriamente: “Non commento i processi di selezione, che sono condotti nella riservatezza per garantire la protezione della personalità delle persone candidate”.

Raccolta firme
Keystone / Anthony Anex



In futuro potrebbe essere possibile raccogliere
digitalmente le firme necessarie per la riuscita di referendum e iniziative popolari.
Il Consiglio federale ha fatto un primo passo in questa direzione.

Nella riunione di mercoledì, il Governo ha incaricato la Cancelleria federale di condurre un progetto preliminare in vista di “limitate prove pratiche” di raccolta di firme digitali. Contemporaneamente, l’Esecutivo ha affermato di rimanere contrario al divieto di raccolta di firme a pagamento.

Queste decisioni arrivano in un clima di sfiducia nei confronti dei mezzi tradizionali di raccolta. Lo scorso settembre, i giornali di Tamedia hanno rivelato l’esistenza di diffuse irregolarità nella raccolta delle firme.

Con la sperimentazione dell’e-voting e ora della raccolta elettronica delle firme, la democrazia svizzera sta salendo sul treno digitale. Ma c’è chi teme di lasciare troppe persone in stazione. Giovedì, l’Alleanza svizzera per l’inclusione digitale ha lanciato la Giornata dell’inclusione digitale, che si terrà ogni anno il 21 novembre. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del 20% circa della popolazione svizzera che ha poche o nessuna competenza digitale di base e che rischia quindi l’esclusione. 

scatole firme
Keystone / Peter Klaunzer

Foto del giorno

Il popolo svizzero voterà sulla naturalizzazione agevolata. L’iniziativa “Per un diritto di cittadinanza moderno” è stata presentata giovedì alla Cancelleria federale.

Il testo chiede che la naturalizzazione sia possibile dopo cinque anni di residenza legale in Svizzera. Le condizioni dovrebbero limitarsi alla conoscenza di una lingua nazionale e all’assenza di gravi reati sulla fedina penale.

Tradotto con l’aiuto di Deepl/Zz

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