Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Questa sera Berna entra in un breve letargo con la cena di Natale del Consiglio federale. Prima di allora, c'è ancora molto da fare: è un "super venerdì" a Palazzo federale. I negoziati con l'UE sono terminati. La presidente della Commissione europea è arrivata per la conclusione ufficiale.
Il grande interrogativo rimane quello di come il pacchetto sarà accolto dalla politica e dalla popolazione. Una cosa è certa: l'accordo sarà oggetto di grandi discussioni in Svizzera il prossimo anno.
Inoltre, la Commissione parlamentare d'inchiesta sul tracollo di Credit Suisse ha presentato i suoi risultati. Le autorità non hanno commesso scorrettezze, ma le manchevolezze non sono mancate.
Ci ritroviamo lunedì. Intanto vi auguro un buon fine settimana.
Dopo 197 incontri, i negoziati con l’UE sono terminati. Il Consiglio federale ha fatto sapere che tutti gli obiettivi negoziali della Svizzera sono stati raggiunti.
La presidente della Confederazione Viola Amherd e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno sottolineato che gli sconvolgimenti globali rendono più importante una buona relazione sia per la Svizzera che per l’UE, poiché il mondo è sempre più frammentato, meno occidentalizzato e meno democratico.
Secondo Amherd, i nuovi trattati renderanno la Svizzera “a prova di bufera”. “Le tensioni geopolitiche hanno un impatto anche sulla Svizzera. Partenariati forti sono d’obbligo”, ha aggiunto dal canto suo von der Leyen.
Il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha parlato di un risultato “importante per l’economia, la ricerca e la sicurezza”. “Questo permetterà alla Svizzera di continuare il suo percorso bilaterale su misura”.
Oltre ad aggiornare gli accordi esistenti, questo nuovo pacchetto disciplina le relazioni future tra Svizzera e UE in altri tre ambiti: elettricità, salute e sicurezza alimentare
Nel caso della libera circolazione delle persone, se necessario potrà continuare a essere applicata una clausola di salvaguardia. Secondo il Consiglio federale, una “clausola di salvaguardia di nuova concezione può essere attivata autonomamente dalla Svizzera”.
Horizon Europe: dal 2025 la Svizzera riavrà pieno accesso ai programmi di finanziamento della ricerca dell’UE.
Il prezzo d’ingresso al mercato UE per la Svizzera sarà di 350 milioni di franchi all’anno a partire dal 2030. Fino ad allora, verserà 130 milioni di franchi all’anno al Fondo di coesione.
Cosa succederà in seguito? L’accordo con l’UE sarà siglato in primavera. I tre nuovi punti saranno presentati in decreti federali separati. Ciò potrebbe comportare fino a quattro referendum e quattro votazioni popolari separate. Il Parlamento se ne occuperà nel 2026.
- Il liveticker di RSI InfoCollegamento esterno sulla presentazione dell’accordo.
La sinistra è tra lo scettico e il critico. L’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) è contraria. Gli altri partiti accolgono favorevolmente il risultato, anche se con cautela. Le reazioni qui di seguito.
L’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) parla di buone notizie per gli oltre 466’000 cittadini e cittadine elvetici all’estero che vivono nei Paesi dell’UE/AELS.
L’Unione svizzera degli imprenditori (USI), l’associazione economica Economiesuisse e l’associazione industriale Swissmem accolgono con favore i nuovi accordi. La conclusione dei negoziati, dicono, segna un passo importante per garantire in modo sostenibile il percorso già intrapreso.
L’Unione sindacale svizzera (USS) e il sindacato Travailsuisse criticano l’intesa. A loro dire, è una dimostrazione del fatto che la protezione dei salari è in fase di smantellamento.
Per i Cantoni si apre un nuovo capitolo: i Governi cantonali si rallegrano di questa importante pietra miliare.
L’UDC ha respinto categoricamente nuovi trattati tra Berna e Bruxelles. Il partito è contrario a un “trattato di sottomissione all’UE”. Contrarietà espressa anche nella mattinata di venerdì, quando i vertici del partito hanno tenuto una “veglia” davanti a Palazzo federale.
Il Centro accoglie con favore il fatto che il Consiglio federale sottoponga i nuovi punti a una discussione separata. Ora si tratterà di verificare se l’esito fornirà soluzioni praticabili.
Il Partito socialista si dice soddisfatto. Il Consiglio federale, ha detto il partito, ha ora il dovere di presentare un pacchetto complessivo equilibrato che salvaguardi la protezione dei salari.
Il Partito liberale radicale (PLR, destra) ritiene che il risultato sia migliore dei precedenti tentativi, senza però applaudire né condannare l’intesa.
I Verdi hanno dal canto loro espresso grande soddisfazione per la conclusione dei negoziati. È una liberazione per la Svizzera come centro scientifico ed economico.
- Tutte le reazioni nel liveticker di RTS InfoCollegamento esterno (in francese)
La Commissione parlamentare d’inchiesta sul naufragio di Credit Suisse è giunta alla conclusione che la banca si è causata da sola la propria rovina. Ma lo Stato ha permesso che ciò accadesse.
Ve lo ricordate? Il fallimento di Credit Suisse (CS) è avvenuto nel marzo 2023. La situazione della banca è precipitata nel giro di pochi giorni, quando un numero sempre maggiore di clienti ha ritirato il proprio denaro. Con un’azione senza precedenti, il Governo elvetico e la Banca nazionale svizzera (BNS) organizzarono una fusione d’emergenza con UBS. Un rischio per lo Stato.
La Commissione parlamentare d’inchiesta ha presentato oggi i suoi risultati.
Il management di Credit Suisse è il principale responsabile del crollo della banca. Ha portato l’istituto a una crisi di fiducia di fondo.
Il Dipartimento federale delle finanze, sotto la guida dell’allora consigliere federale Ueli Maurer, ha minimizzato la crisi e ha fornito al Consiglio federale informazioni insufficienti. Il dipartimento di Maurer non è riuscito a fornire un aiuto di liquidità in tempo utile.
Dal canto suo, l’autorità di vigilanza dei mercati finanziari FINMA ha accordato a CS un allentamento dei requisiti dei fondi propri. Delle agevolazioni che hanno avuto un forte impatto sul bilancio. La FINMA non è riuscita a definire linee guida sufficienti per Credit Suisse. Tuttavia, ciò è dovuto anche alla stessa banca, che ha mostrato una “fondamentale recalcitranza” nei confronti della FINMA.
La Banca nazionale svizzera e il Consiglio federale ricevono un buon punteggio complessivo per la loro gestione della crisi. Anche se mancava un “piano B”, la fusione d’emergenza è stata la decisione giusta.
La Commissione raccomanda ora di migliorare le norme “too big to fail” per la mega-banca UBS e di migliorare la comunicazione all’interno del Consiglio federale.
- La notizia riportata tvsvizzera.it
- Gli scenari di salvataggioCollegamento esterno discussi (in tedesco).
Brutto esordio per l’iniziativa sulla responsabilità ambientale. L’iniziativa dei Giovani Verdi si avvia verso il “no.”
È l’unica proposta in votazione il 9 febbraio. La cosiddetta iniziativa per la responsabilità ambientale vuole che l’economia svizzera operi rispettando i limiti della natura.
Un primo sondaggio mostra che solo il 28% dell’elettorato è nettamente favorevole e il 17% piuttosto favorevole al testo posto in votazione. Il 49% si dice decisamente o piuttosto contrario.
Anche se l’iniziativa non convince la maggioranza, molti riconoscono la preoccupazione di fondo. Due terzi delle persone intervistate dall’istituto gfs.bern condividono l’opinione che stiamo consumando oggi le risorse di domani, mettendo così a repentaglio i nostri mezzi di sussistenza.
- Il sondaggio in dettaglio.
La foto del giorno
Gli astronauti elvetici Claude Nicollier e Marco Sieber inaugurano lo spettacolo “De la Suisse à la lune” (Dalla Svizzera alla Luna). Claude Nicollier ha appena compiuto 80 anni. È l’unico svizzero con esperienza spaziale e ha trascorso oltre 1’000 ore nello spazio nel corso di quattro voli. Marco Sieber si sta preparando con l’Agenzia spaziale europea ESA per il suo primo volo nello spazio.
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