Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Vivete in un luogo remoto, lontano da una rappresentanza ufficiale della Svizzera? Allora forse avete già avuto a che fare con un console onorario. Ce ne sono 218 in tutto il mondo.
Inoltre, nel mio bollettino odierno potrete leggere della disputa sul referendum contro la carta d'identità elettronica ID-e, della morte di un cittadino svizzero in una prigione iraniana e delle difficoltà della polizia svizzera.
E se siete appassionati di gare di sci come me, allora questo fine settimana non perdete le gare di Coppa del Mondo in programma ad Adelboden.
Buona lettura e cordiali saluti!
La Svizzera ha 218 consoli onorari in 103 paesi diversi, il 20% in più rispetto a 10 anni fa.
La diplomazia amatoriale è in piena espansione, come scrive oggi il Blick. La Confederazione nomina sempre più consoli onorari all’estero. Essi rappresentano determinati interessi della Svizzera in un altro Stato – soprattutto dove le rappresentanze ufficiali sono troppo lontane. Aiutano i cittadini e le cittadine svizzere in difficoltà, rappresentano la Confederazione in occasioni speciali e mantengono i rapporti con le autorità o i responsabili economici. Il loro lavoro è volontario e ricevono solo una piccola compensazione per questo. Tuttavia, godono di una certa immunità nell’esercizio delle loro funzioni.
Il lavoro di questi “diplomatici dilettanti” non è stato finora un tema di grande importanza al Palazzo federale, secondo il Blick. Questo dovrebbe cambiare: la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati ha ordinato un’inchiesta in merito nel 2024. Saranno esaminati sia i consolati onorari svizzeri all’estero sia i consolati onorari stranieri in Svizzera. L’indagine è in corso.
Blick.ch presenta oggi alcune personalità interessanti al servizio della Svizzera. Molti di loro hanno la nazionalità svizzera. Alcuni sono anche cittadini del Paese in cui rappresentano la Svizzera. Tra questi Khaled Juffali, uno degli uomini d’affari più importanti dell’Arabia Saudita, o Astrid Boller a Belo Horizonte, in Brasile, una dottoressa che si occupa di “salute e bellezza”. Viene menzionato anche Marcel Schütz, il primo console onorario in assoluto a Longyearbyen, nell’arcipelago delle Svalbard, nell’estremo Artico, che aiuta, tra le altre cose, i ricercatori sull’isola: il mio collega Bruno Kaufmann ne ha fatto un ritratto qualche tempo fa.
- L’articolo del BlickCollegamento esterno sui consoli onorari.
- Il ritratto di Marcel Schütz.
Diverbi sul referendum contro l’introduzione dell’ID-e: il campo di chi si oppone alla nuova carta d’identità elettronica è diviso.
Già mesi fa il Partito Pirata ha deciso di indire un referendum contro l’introduzione della carta d’identità elettronica. Promemoria: dopo una dura lotta politica e una bocciatura alle urne, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno approvato questo progetto a larga maggioranza nella loro sessione autunnale. Da ieri è possibile raccogliere firme contro la legge. Tuttavia, a far da traino al referendum, almeno a livello mediatico, non c’è però il Partito Pirata, ma il gruppo Mass-voll, secondo il Tages-Anzeiger.
Questo gruppo è diventato noto per la sua lotta contro le misure anti-pandemia. Come scritto dal Blick mercoledì, Mass-voll raccoglie firme contro l’ID-e “per paura della sorveglianza”. L’organizzazione è sostenuta dal gruppo di estrema destra Junge Tat. Il Partito Pirata ha preso le distanze da Mass-voll e da Junge Tat e non vuole collaborare con questi gruppi per la raccolta di firme.
Anche senza questa disputa, dovrebbe essere difficile per gli oppositori dell’ID-e ripetere il successo alle urne del 2021, sostiene il Tages-Anzeiger. A quel tempo, circa i due terzi dell’elettorato svizzero si è opposto alla legge sull’ID-e. Nel nuovo progetto sono stati riveduti alcuni dei punti critici. Ad esempio, l’ID-e non dovrebbe più essere rilasciata da privati, ma dallo Stato. Alcuni ex oppositori sono quindi passati al campo dei sostenitori.
- Controversia sull’ID-e: l’articolo del Tages-AnzeigerCollegamento esterno.
Un cittadino svizzero è stato trovato morto in una prigione iraniana.
Le autorità iraniane hanno informato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) della morte di un cittadino svizzero in una prigione, come ha annunciato giovedì pomeriggio il portavoce del DFAE Nicolas Bideau su X.
Secondo i media statali iraniani, l’incidente è avvenuto nella prigione di Semnan, nel nord-est del paese. “Stamattina un cittadino svizzero si è suicidato nella prigione di Semnan”, ha riferito Mizan Online, l’organo di stampa della magistratura iraniana. Il detenuto è stato arrestato dalle autorità di sicurezza per presunto spionaggio. Il DFAE ha chiesto a Teheran di aprire un’inchiesta su quanto avvenuto in carcere.
Attualmente in Iran sono detenuti diversi cittadini europei, alcuni dei quali hanno anche un passaporto iraniano, come scrive l’agenzia stampa Keystone-ATS. Da più parti Teheran è accusata di incarcerare persone straniere per usarle come ostaggi. L’Iran respinge queste accuse e di solito giustifica gli arresti con l’accusa di spionaggio. Il numero esatto di cittadini europei detenuti in Iran non è noto.
- Il servizio Collegamento esternodi RSI News.
In Svizzera ci sono sempre più agenti di polizia, ma in molti luoghi manca personale e i problemi di sicurezza sono in aumento.
Nonostante l’aumento di agenti, passati da 16’632 unità nel 2011 a 20’298 nel 2024, molti corpi di polizia in Svizzera lottano contro la carenza di personale. Soprattutto nelle grandi città come Basilea e Zurigo centinaia di posti rimangono vacanti, ma anche i cantoni più piccoli come Sciaffusa sono colpiti. Lo dimostrano i dati della Conferenza dei comandanti cantonali della polizia, come riportato dalla NZZ.
A dar più lavoro alla polizia è in parte la crescita della popolazione e il conseguente aumento dei conflitti. Inoltre, l’evoluzione demografica, in particolare i pensionamenti dei prossimi anni, aggraverà la carenza di personale qualificato. La crescita demografica potrebbe non bastare per compensare le carenze, poiché è dovuta in gran parte all’immigrazione, ma la maggior parte dei Cantoni non ammette in seno alle forze dell’ordine persone che non hanno il passaporto svizzero.
Le crescenti esigenze della polizia e la crescente complessità della professione stanno causando difficoltà nel reclutamento. Soprattutto in settori specializzati come l’informatica e la medicina legale, la polizia non può competere con le migliori condizioni di lavoro del settore privato, il che porta a ulteriori carenze di risorse.
L’immagine del giorno
Questo fine settimana si svolgeranno le gare di sci di Coppa del Mondo ad Adelboden. A causa delle previsioni meteorologiche, lo slalom gigante di sabato e lo slalom di domenica sono stati invertiti. Questo provoca malcontento tra gli appassionati e le appassionate di sci – soprattutto tra i fan della stella svizzera dello sci Marco Odermatt, nell’immagine dopo la sua vittoria nel 2024.
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