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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Il bollettino di oggi non poteva che aprirsi con l'annuncio delle dimissioni della ministra della Difesa Viola Amherd, che lascerà il Governo alla fine di marzo.

Un'altra notizia riguarda il dipartimento federale da lei diretto. Il Governo ha intenzione di rafforzare la presenza femminile nell'esercito e nella protezione civile e una delle varianti esaminate per garantire le risorse umane necessarie in futuro prevede l'obbligo di servire anche per le donne.

Nel nostro bollettino parleremo inoltre del perché il comitato anti-tortura del Consiglio d'Europa ha bacchettato alcuni Cantoni della Svizzera occidentale, del dibattito politico attorno all'evoluzione dei social media e di un piano del premier della Spagna che potrebbe avere un impatto sulla comunità svizzera residente nel Paese.

Buona lettura!

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Keystone / Peter Klaunzer

La ministra della Difesa Viola Amherd ha annunciato mercoledì le sue dimissioni dal Governo federale. Lascerà l’incarico alla fine di marzo, ha dichiarato ai media a Berna.

La vallesana del partito Il Centro era stata eletta nel dicembre del 2018. È stata la prima donna a dirigere il Dipartimento federale della difesa della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). L’annuncio arriva dopo poche settimane dalla conclusione dell’anno presidenziale di Amherd.

“Ho riflettuto a lungo su questa decisione. E mi sono detta che ora, dopo 30 anni di politica attiva sfociati in questa esperienza nell’esecutivo federale, è giunta l’ora di lasciare il posto a qualcuno di più fresco. Vedremo se sarà un uomo o una donna”, ha detto davanti ai media.

Su una sua partenza si speculava da tempo. L’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) aveva chiesto apertamente le dimissioni di Amherd, accusata di aver stabilito priorità sbagliate per le forze armate. All’origine delle critiche figurava una lettera della Delegazione delle finanze del parlamento inviata al DDPS durante la sessione invernale di dicembre, in cui si esprime preoccupazione per lo stato di diversi progetti dell’esercito. Criticato, inoltre, l’avvicinamento alla NATO sostenuto dalla responsabile della difesa.

Ad alimentare le voci su una sua uscita di scena sono state anche altre dimissioni, annunciate all’inizio della scorsa settimana: quelle di Gerhard Pfister dalla presidenza del Centro. Pfister stesso, in un’intervista, aveva dichiarato di non voler “chiudere la porta al Consiglio federale”.

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Keystone / Christian Beutler

Per garantire le risorse delle forze armate e della protezione civile (PC) sul lungo termine, il Consiglio federale vuole attirare più donne, introducendo una giornata informativa obbligatoria e valutando la possibilità di estendere in futuro anche a loro l’obbligo di prestare servizio.

Il Consiglio federale ha incaricato oggi il Dipartimento della difesa (DDPS) di valutare e approfondire due varianti per lo sviluppo futuro dell’obbligo di leva. Una di queste prevede che l’obbligo sia “esteso alle donne svizzere e presterà servizio solo il numero di cittadini necessario per l’apporto di personale in seno all’esercito e alla protezione civile”, si legge in un comunicato.

Il Governo ha inoltre intenzione di estendere alle donne l’obbligo di partecipazione alla giornata informativa per conoscere le opportunità e le possibilità offerte dalle forze armate e dalla protezione civile. Secondo l’Esecutivo, questo incoraggerebbe un maggior numero di donne a prestare servizio volontario. Inoltre, “farebbe progredire le pari opportunità”. Ciò richiederebbe una modifica della Costituzione e quindi l’approvazione da parte del popolo in votazione.

E, a proposito di votazioni, il Consiglio federale ha annunciato oggi che il prossimo 18 maggio (una delle quattro date in calendario quest’anno in cui il popolo può essere chiamato alle urne) non ci saranno temi di livello federale su cui il popolo dovrà esprimersi. Il 2025, insomma, sarà in tutta probabilità un anno tranquillo per le urne elvetiche. Tuttavia, si sta già delineando un 2026 molto intenso.

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Keystone/Martial Trezzini

Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT, organo del Consiglio d’Europa) ha criticato i Cantoni di Ginevra, Vaud, Friburgo e Vallese in un rapporto pubblicato martedì. Il CPT denuncia diverse accuse di maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte delle polizie, oltre a una sovrappopolazione carceraria.

Il rapporto si riferisce alla nona visita del comitato nelle carceri e nelle stazioni di polizia, avvenuta nel marzo del 2024. Secondo il CPT, le raccomandazioni emesse durante la visita precedente nel 2021 non sono state seguite e la situazione è peggiorata. Il testo evidenzia che principalmente i cittadini stranieri subiscono trattamenti come colpi di manganello, pugni, calci e morsi di cani durante gli arresti.

Il CPT raccomanda che vengano prese misure efficaci per perseguire i poliziotti accusati di maltrattamenti e per generalizzare la registrazione video degli interrogatori.

I Cantoni interessati hanno risposto a queste accuse assicurando di non tollerare alcun maltrattamento, insulti o ingiurie a carattere razzista da parte degli agenti di polizia e di detenzione, e che gli abusi sono sistematicamente denunciati.

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EPA/Étienne Laurent

La Commissione federale dei media (COFEM) ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione delle grandi piattaforme social come X, criticata per i cambiamenti avvenuti dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk.

I social media sono diventati un importante canale di comunicazione di cui la politica non può apparentemente fare a meno, ma con esso sono arrivati anche effetti collaterali come i discorsi d’odio e la disinformazione.X (un tempo Twitter), in particolare, è accusata di favorire account di destra e di essere invasa da troll. Diversi enti, tra cui Grigioni Turismo e Lindt, hanno abbandonato il social e la consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider non pubblica più nulla sul suo account. Al contrario, la sua collega del Partito liberale radicale (PLR, destra) Karin Keller-Sutter ha aperto un nuovo account per il suo anno presidenziale.

La COFEM propone diverse raccomandazioni. Suggerisce ad esempio una regolamentazione preventiva delle piattaforme che dominano il mercato, imponendo loro obblighi specifici come già avviene nell’UE. Inoltre, raccomanda l’implementazione di algoritmi che non utilizzino dati personali e auspica maggiore trasparenza su tali algoritmi.

A Berna si sta lavorando a un’app per le comunicazioni del Consiglio federale. Tuttavia, non tutti vedono positivamente questa spinta regolatoria. Franz Grüter, consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), teme che lo Stato diventi una sorta di censore nazionale.

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Un piano del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez potrebbe avere un impatto significativo sui progetti di vita di 26’000 svizzeri e svizzere residenti in Spagna, rendendo molto più costoso l’acquisto di case.

Sanchez intende aumentare drasticamente le tasse sugli acquisti immobiliari da parte di cittadini non UE. Questa nuova tassa, pari al 100% del valore dell’immobile, secondo il premier è necessaria per evitare una società divisa tra ricchi proprietari e poveri inquilini.

Nel 2023, gli e le acquirenti non UE hanno comprato 27’000 proprietà in Spagna, spesso per scopi speculativi. Questo fenomeno contribuisce alla carenza di alloggi nel Paese.

Il piano di Sanchez fa parte di un programma in dodici punti per rendere le case più accessibili alla popolazione spagnola. Altre misure includono tasse più alte sulle case vacanza e agevolazioni fiscali per chi offre alloggi a prezzi accessibili. Tuttavia, il Governo non ha ancora annunciato un calendario per l’attuazione di queste misure che, in ogni caso, devono ancora essere approvate dal Parlamento, dove una dura battaglia attende Sanchez.

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Keystone / Peter Schneider

Foto del giorno

Riflettori puntati su Murten (Morat in francese). La località bilingue del Canton Friburgo torna oggi ad illuminarsi, letteralmente, grazie alle installazioni di artiste e artisti svizzeri e internazionali. Il suggestivo “Festival delle luci” proseguirà fino al 26 gennaio.

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