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Uno “sportello anti-molestie” per il Parlamento svizzero

 

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I membri del parlamento svizzero (uomini e donne) vittime di molestie sessuali potranno rivolgersi a partire da gennaio a una struttura indipendente specializzata. La decisione è stata presa dalla Delegazione amministrativa dell’Assemblea federale (DA) che “condanna con forza le molestie sessuali in tutte le loro forme” e lancia un appello alla lotta contro questo fenomeno.

Il mandato, annuale, è stato dato a una struttura specializzata nella lotta al mobbing e le molestie. La DA deciderà sulla base dei dati raccolti nel 2018 se proseguire ulteriormente.

Il servizio sarà disponibile in francese tedesco e, su richiesta, in italiano. I colloqui si svolgeranno a Berna, Zurigo o telefonicamente. I costi saranno a carico del Parlamento e l’anonimato è garantito. 

Flirt o molestia? Istruzioni per l’uso

In una comunicazione inviata a tutti i membri del Parlamento viene inoltre spiegato qual è la differenza tra flirt e molestia. Il primo è reciproco, rafforza la stima di sé, è fonte di gioia, è accettato dalle persone coinvolte e rispetta i limiti personali. La molestia è l’opposto, si legge.   

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La decisione della DA fa seguito al caso di Yannick Buttet, parlamentare vallesano del Partito popolare democratico (PPD, centro), denunciato dopo essere stato fermato una notte di novembre dalla polizia vallesana nel giardino dell’ex amante. 

Buttet nel frattempo ha lasciato la sua funzione da vicepresidente del partito e ha sospeso l’attività parlamentare.

+ Le molestie sessuali costano la vicepresidenza

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