Organi e tessuti umani dalle stampanti 3D
Si chiama 'bioprinting', è una nuova frontiera della medicina, e vede la Svizzera all'avanguardia
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La stampante è tridimensionale, tecnologia fino a tre anni fa limitata ad ambiti industriali ma che ormai è nelle case, e permette a persone comuni di plasmare oggetti e pezzi di ricambio, a partire da progetti propri o elaborati da altri e condivisi su Internet.
La differenza è certamente nell’inchiostro: le stampanti 3D più comuni utilizzano un rocchetto di materiale plastico, mentre i ricercatori del Politecnico federale di Zurigo impiegano un liquido a base di cellule umane, con il quale hanno già stampato cartilagine e pelle.
Il servizio è di Gianmaria Giulini.
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