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“Ogni paese decida se chiudere o meno le scuole”

Una piccola classe di soli allievi in Leventina.
Pochi o tanti, le scuole dell'obbligo in Ticino non chiudono. Keystone / Samuel Golay

Chiudere o meno le scuole è il dibattito principale in questo momento in Svizzera legato al coronavirus. In Ticino scuole post obbligatorie sono chiuse, le altre sono aperte. In Svizzera francese una petizione chiede al chiusura degli istituti scolastici. Vediamo cosa ne pensa l'Organizzazione mondiale della sanità.


Il punto di vista dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è semplice: non è ancora possibile sapere se i bambini siano meno propensi alla malattia e non siano i veicoli principali del coronavirus. Chiudere o lasciare aperte le scuole è dunque una scelta che per il momento non ha una base scientifica certa. 

Proprio per questo motivo, Tarik Jasarevic, portavoce dell’ OMS afferma che “ogni paese deve prendere le proprie decisioni, quello che abbiamo potuto appurare è che prima i paesi riescono a isolare e trattare le persone con sintomi e individuare così la catena di trasmissione del virus questo aiuta”. 

“Ora – aggiunge Jasarevic – le misure di contenimento vanno dal mantenere una distanza fra le persone fino a restare a casa ma quello che consigliamo è cercare dove si trova il virus”. Detto in altre parole, meglio restare a casa. Ma diplomaticamente l’Oms chiarisce che ogni paese deve decidere autonomamente cosa fare. Ecco il servizio del nostro corrispondente da Ginevra:

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Il caso del Ticino

Da oggi, giovedì, le scuole post obbligatorie del canton Ticino sono chiuse. Asili, elementari e scuole medie per contro restano aperte. Una decisione che non ha fatto l’unanimità. Giovedì un bambino su cinque non si è presentato a scuola.

La città di Lugano e quella di Locarno hanno deciso nel frattempo di sospendere a partire da venerdì la frequenza obbligatoria delle scuole elementari e dell’infanzia fino al 29 marzo. Gli istituti continueranno comunque a garantire un’offerta quotidiana per formare ed accompagnare i bambini, anche in merito al complesso momento attuale.

Le due città scrivono che “pur rispettando quanto stabilito e comunicato dall’autorità cantonale e riponendo fiducia nel fatto che tali misure siano state prese per scongiurare il più possibile il contagio del Coronavirus, la decisione si rende necessaria a seguito dell’evoluzione constatata sul territorio, che negli ultimi giorni ha reso difficoltoso procedere con l’abituale attività scolastica. Negli istituti scolastici comunali si sono riscontrati, infatti, un aumento del tasso di assenza volontaria e si sta creando una grave difficoltà nel reperire supplenti”.

Asili e elementari sono di competenza comunale. Ogni comune può decidere cosa fare. Le scuole medie e i licei sono cantonali. In questo caso il canton Ticino ha deciso che alle media si va, al liceo no. Ecco tutti i chiarimenti nel servizio:

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