Una pioggia di vaccini entro luglio
Pfizer/Biontech e Moderna consegneranno 8,1 milioni di dosi anti-Covid a Berna entro la fine di luglio.
I due gruppi farmaceutici hanno garantito giovedì – nel corso del vertice virtuale organizzato dal governo sulla campagna vaccinale in corso con i cantoni ed esperti federali – che rispetteranno il termine per la fornitura del preparato immunizzante.
Viene così confermato l’obiettivo del ministro della sanità Alain Berset di immunizzare contro il Covid-19, con almeno una dose, tutti i confederati entro la fine di giugno: a due settimane dalla prima dose, hanno sottolineato gli esperti, vi è già una buona copertura contro le infezioni sintomatiche.
A partire da agosto poi, in assenza di eventuali varianti del Sars-Cov2 resistenti al vaccino, ci sarà un numero sufficiente di persone immunizzate per poter revocare le attuali restrizioni, ha indicato Virginie Masserey, dell’Ufficio federale della sanità.
Le previsioni delle case farmaceutiche
Un traguardo ancora più alla portata se si considera che nei prossimi mesi dovrebbero aggiungersi ai due sieri omologati da Swissmedic (il terzo di Johnson&Johnson effettuerà le prime consegne solo a fine aprile), AstraZeneca, su cui sono in corso le valutazioni dell’ente di controllo federale, Curevac e Novavax che non hanno ancora inoltrato richiesta di autorizzazione.
“Possiamo consegnare 300’000 dosi la prossima settimana e confidiamo di fornirne 6 milioni entro la fine del secondo trimestre”, ha detto il direttore per la Svizzera di Moderna, che produce il suo vaccino anche nello stabilimento della Lonza di Visp (Vallese), Dan Staner.
Da parte sua Sabine Bruckner, responsabile di Pfizer Svizzera, ha confermato le forniture previste per fine mese. “Ci sono stati ritardi per il 15-20% degli ordini tra fine gennaio e inizio febbraio a causa degli interventi di potenziamento della produzione, ora abbiamo raddoppiato la nostra capacità produttiva annuale da 1,2 a 2 miliardi di vaccini”, ha precisato la dirigente della casa americana.
Il punto sulla campagna di vaccinazione
La campagna di immunizzazione sta procedendo bene e ci sarà un’accelerazione nel secondo trimestre, ha osservato il ministro della sanità Alain Berset, secondo cui entro il 20 aprile tutte le categorie a rischio saranno vaccinate.
Il vaccino costituisce “la nostra principale carta per uscire dalla crisi, per salvare delle vite e per abolire le attuali restrizioni ma rappresenta anche una grande sfida logistica per i cantoni che a regime dovranno effettuare iniezioni a 660 persone ogni 100’000 abitanti ogni giorno.
In proposito le infrastrutture nei cantoni consentono di vaccinare un numero anche maggiore di persone, ha assicurato la vicepresidente dei direttori cantonali della sanità Rebecca Ruiz.
Finora più di 1,25 milioni di sieri sono stati somministrati in Svizzera e 465’782 persone hanno già ottenuto il richiamo del farmaco.
Ogni mese che guadagniamo sulla pandemia grazie all’immunizzazione della popolazione permette di salvare circa 800 vite e, sul piano economico, ci fa risparmiare 750 milioni di franchi, ha osservato da ultimo il presidente della Confederazione Guy Parmelin.
In futuro però si potrebbe pensare a una produzione locale dei vaccini per non dipendere più dalle importazioni dall’estero. Un’opzione su cui il TG ha chiesto una valutazione a Marcel Tanner, professore e direttore emerito dell’istituto svizzero tropicale e di sanità pubblica di Basilea.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 25.3.2021)
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