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Aeroporti e compagnie aeree si preparano alla ripartenza

Gli aeroporti di Zurigo e Ginevra, le compagnie aeree e altri partner hanno elaborato piani per la protezione dei viaggiatori in vista della prevista ripresa dei voli su ampia scala.

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Compagnie quali Swiss ed Edelweiss intendono ricominciare a proporre numerosi collegamenti nelle prossime settimane: attualmente si parla di oltre 350 voli verso una settantina di destinazioni europee. Sono pure previsti collegamenti intercontinentali. Inoltre anche vettori stranieri hanno annunciato di voler tornare a volare verso la Svizzera.

La società attive allo scalo di Zurigo hanno presentato giovedì in una conferenza stampa le misure per garantire viaggi sicuri durante la pandemia di coronavirus.

All’aeroporto le pulizie verranno effettuate più frequentemente – anche con l’intervento di nuovi robot – e superfici di contatto quali corrimano e carrelli per i bagagli saranno disinfettate più spesso. Sono inoltre stati installati oltre 200 dispensatori di disinfettante per le mani, e si potrà acquistare igienizzanti e mascherine da distributori automatici chiamati “safety stations”. Ci saranno naturalmente anche barriere di plexiglas, ad esempio agli sportelli.

Ma si tornerà a viaggiare come prima? Ci sarà un aumento dei costi? Le spiegazioni del Telegiornale:

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Mascherina consigliata ma non imposta

Diverse sono le misure previste per evitare affollamenti di passeggeri: ai controlli dei passaporti e dei bagagli verrà aperto il maggior numero possibile di sportelli, mentre al check-in ne sarà accessibile soltanto uno su due per accrescere lo spazio in cui mettersi in coda e poter così mantenere le distanze. L’imbarco sugli aerei avverrà a gruppetti e la capacità dei bus sarà ridotta.

Poiché, tuttavia, non è sempre possibile evitare assembramenti, ai passeggeri viene consigliato di portare una mascherina. Non sussiste però alcun obbligo.

Lo stesso vale sugli aerei di Swiss: le mascherine non sono una condizione per poter salire a bordo, ha spiegato il direttore operativo Thomas Frick, si punta sul senso di responsabilità di ognuno. È inoltre probabile che la pressione sociale spingerà la maggior parte dei passeggeri a indossarne una.

Un obbligo di portare una mascherina è previsto solo in singoli casi: la polizia aeroportuale è autorizzata a ordinare di metterne una ai controlli di sicurezza. Gli agenti devono indossare guanti ma sono liberi di decidere in merito alle mascherine.

Anche a bordo degli aerei di Swiss le pulizie saranno più frequenti e gli assistenti di volo porteranno mascherine. La compagnia rinuncerà alla vendita di articoli duty-free ma non alla distribuzione dei noti cioccolatini. Stando a Frick non è noto alcun contagio di Covid-19 a bordo di un aereo: grazie ai filtri “la qualità dell’aria è molto migliore che in un ufficio”.

Il 3% dei passeggeri

Stando al direttore operativo della società che gestisce lo scalo, Stefan Tschudin, il crollo del numero dei passeggeri a causa della pandemia è notevole: nella primavera del 2019 si contavano mediamente circa 100’000 viaggiatori al giorno, mentre domenica scorsa erano solo poco più di 3’000. Fare previsioni per il resto dell’anno è difficile. Stando a Frick, Swiss ritiene di poter offrire entro la fine del 2020 circa la metà dei collegamenti originariamente previsti.

Misure simili anche a Ginevra e Basilea

Anche l’aeroporto di Ginevra ha allestito un piano di protezione e punta su disinfenzione e segnaletica per gestire i flussi di persone. Dove necessario i collaboratori saranno dotati di mascherine, guanti ed occhiali. Gli sportelli saranno equipaggiati di pannelli in plexiglas. Il contatto con i passeggeri verrà limitato il più possibile.

Anche a Cointrin non sussiste alcun obbligo di portare mascherine, ma esse sono “fortemente raccomandate” in caso di affollamento. “Responsabilità individuale, igiene delle mani e distanziamento sociale restano le parole d’ordine”, si afferma nel comunicato.

All’EuroAirport di Basilea-Mulhouse le mascherine sono invece obbligatorie per tutte le persone di almeno 11 anni. Si tratta di una disposizione delle autorità francesi, sul cui territorio è situato lo scalo gestito congiuntamente da Svizzera e Francia. Pure i collaboratori a contatto con i viaggiatori saranno dotati di mascherine.

Come a Zurigo e Ginevra anche a Basilea sono state adottate misure d’igiene (barriere di plexiglas agli sportelli, dispensatori di igienizzante, più pulizie e disinfezione) e per il mantenimento delle distanze.

Nel prossimo video l’intervista a Alexandre de Juniac, direttore generale dell’associazione internazionale per il trasporto aereo, IATA.

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