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Coronavirus, i cantoni corrono ai ripari

Passeggeri sul treno con la mascherina tra Zurigo e Sargans
Passeggeri sul treno con la mascherina tra Zurigo e Sargans. Keystone / Gian Ehrenzeller

I cantoni corrono ai ripari dopo che nella Confederazione per tre giorni consecutivi i contagi sono tornati ad essere superiori a cento (137 nelle ultime 24 ore).

In numerose città la stretta ha riguardato i locali notturni mentre Giura e Vaud hanno introdotto dalla prossima settimana l’obbligo di mascherina nei negozi (il secondo solo in presenza di più di dieci persone), come evidenzia il servizio del TG.

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In Ticino, dove negli scorsi giorni è stato revocato lo stato di necessità, sono di nuovo vietati gli assembramenti con più di 30 persone e nei bar, ristoranti e locali notturni dove è possibile consumare in piedi non possono entrare più di cento persone per sera a partire dalle 18.

Il rafforzamento dei sistemi di tracciabilità riguarda un po’ tutto il territorio confederato. In particolare, Zurigo, Berna, Argovia, Soletta, Ticino, Basilea Campagna e Vaud prevedono che siano forniti i dati dei clienti di discoteche e locali notturni, nuovi focolai del Covid-19 nel paese dove risulta difficile rispettare le distanze sociali, che nello scorso fine settimana hanno palesato più di un problema.

In particolare a Soletta una persona risultata positiva al Sars-cov2 non ha rispettato l’isolamento e ha partecipato a due manifestazioni a Grenchen: 280 persone sono state quindi poste in quarantena.

Va ricordato che il Consiglio federale ha imposto da lunedì su tutto il territorio nazionale l’uso di mascherine sui mezzi pubblici e la quarantena obbligatoria dei viaggiatori provenienti da 29 paesi, tra cui USA, Svezia, Serbia, Russia e Repubblica Dominicana. Nel video che segue le valutazioni del medico Christian Garzoni.

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